Bagnaia, che fuga «Il tempo davanti non passava mai»
●Il pilota del team VR 46 ora a +8 su Oliveira: «Ce la giocheremo fino a Valencia». Pasini è 4°
In Austria aveva battuto Miguel Oliveira dopo un’avvincente sfida fatta di sorpassi e controsorpassi fino alla bandiera scacchi, a Misano ha dominato dalla prima curva fino all’ultima, con il pilota della KTM staccato al traguardo di oltre tre secondi. Pecco Bagnaia è capace di vincere in ogni modo: di forza nella sfida corpo a corpo o per distacco, impostando il suo ritmo e rimanendo al comando tutta la gara. Ma quest’ultima è la tattica che predilige. «Sì, a me piacciono questo tipo di corse, dove riesco a scappare al primo giro, impedendo ai rivali di avvicinarsi — sorride Bagnaia —. Anche se poi, quando sei davanti da solo, sembra che il tempo non passi più: mi è sembrato un gran premio lunghissimo…».
LOTTA Nelle ultime tre gare il pilota del team VR 46 ha ottenuto due vittorie e un terzo posto. Una superiorità evidente, che però si traduce in soli 8 punti di vantaggio su Oliveira. «Credo che ce la giocheremo fino a Valencia, ma sono particolarmente soddisfatto di questo successo, perché a Misano avevo sempre faticato. E’ la conferma della nostra crescita» . Come era già emerso da un po’ di GP, la lotta per il titolo è ristretta a questi due piloti: il terzo, Brad Binder (ieri 8° al traguardo), è ormai staccato di 95 punti, mentre Alex Marquez raccoglie zero a ripetizione (questa volta è stato centrato da Augusto Fernandez) e non ha neppure la velocità di Bagnaia e Oliveira. Pecco, per il momento, ha dimostrato di essere il punto di riferimento, come confermano le sei vittorie contro ● Le vittorie di Bagnaia nel 2018: Qatar, Usa, Francia, Olanda, Austria e ieri a Misano. È alla seconda stagione in Moto2, dopo quattro in Moto3 le due del portoghese, ma Miguel non sarà comunque facile da battere. «Qui sapevo che sarebbe stato impossibile stare con Pecco e il mio obiettivo era solo limitare i danni — spiega Oliveira —. Ci sono riuscito: arriveranno piste a me più favorevoli».
ARBITRI Sarà importante anche il ruolo degli avversari che, alternativamente, riusciranno a essere competitivi. Questa volta è toccato al tedesco Marcel Schrotter. Nonostante stesse per conquistare il primo podio in carriera (al 151° tentativo), non ha avuto paura di attaccare Oliveira fino all’ultimo per il secondo posto. Ha fatto un errore ed è così giunto terzo, ma lui e i vari Mattia Pasini, Joan Mir, Lorenzo Baldassarri, Fabio Quartararo, Brad Binder e Luca Marini (costretto al ritiro per un problema tecnico), arrivati nell’ordine al traguardo dal quarto all’ottavo posto, potranno essere gli arbitri del Mondiale. Anche se questo Bagnaia è così forte che non ha bisogno di “aiuti”. ANSA
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