La Gazzetta dello Sport

Gli intoccabil­i

Nainggolan e altri tre sempre protagonis­ti L’Inter fissa i punti Champions

- Davide Stoppini MILANO

Il tecnico l’ha già >dimostrato in passato: sì al turnover, ma con alcune eccezioni

Il croato unico a >garantire qualità, lo slovacco è il mix che Miranda e De Vrij non assicurano

●Ninja, Handanovic, Skriniar e Brozovic chiamati agli straordina­ri: a loro Spalletti non può rinunciare per ruolo e caratteris­tiche

Qui Al Capone c’entra poco, ma gli Intoccabil­i è titolo che ben si sposa con l’Inter di oggi. Del campionato e della Champions, intorno a questo si ragiona. Luciano Spalletti è lì con le figurine, le gira e le rigira, le scambia con altre, ne piazza qualcuna sulla Serie A e altre ancora sull’Europa. Ma a quattro di queste non può rinunciare. E non rinuncerà. Questione di caratteris­tiche, non solo di peso specifico. Handanovic, Skriniar, Brozovic e Nainggolan: piaccia o no, è l’asse su cui poggia questa Inter. Traduzione in termini pratici: per loro il decreto legge chiamato turnover, che entrerà in vigore dal prossimo fine settimana, avrà effetti ridottissi­mi, quasi nulli.

NINJA E BROZO Certo, le rotazioni, i doppi impegni, i calcoli. Ma Spalletti ha già dimostrato in passato di togliere molto poco volentieri dal campo i riferiment­i della sua squadra. Filosofia rischiosa a lungo andare – il pericolo è il sovraccari­co in termini di minutaggio dei calciatori interessat­i – ma che certamente ha un vantaggio nel breve-medio termine. L’esempio perfetto è Radja Nainggolan. Nel 2016-17, con Spalletti alla Roma, il Ninja mise insieme 53 partite stagionali, saltandone appena una ed entrando solo sei volte dalla panchina. Occhio: si giocava l’Europa League, gli avversari erano di livello più basso, qualche ragionamen­to poteva esser fatto con maggior leggerezza. Adesso c’è la Champions e voglia di scherzare ce n’è poca. Nainggolan è l’uomo squadra nerazzurro. È il giocatore che cambia la fisionomia del club, quello con più presenze in Champions (la famosa esperienza), che pochi mesi fa si giocava una semifinale con il Liverpool. E che nei quarti aveva contribuit­o a buttare fuori quel Barcellona che oggi gli ricapita davanti agli occhi con un’altra maglia. Sarà importante il ruolo che il Ninja giocherà in prima persona, gestendo i segnali di affaticame­nto. Ma in questo senso il fatto che abbia lasciato la nazionale non può non aiutare. La settimana di sosta lo porterà vicino al top della forma. «Da lui voglio più scatti», aveva detto Spalletti a Bologna. Con Parma e Tottenham il primo doppio carico di lavoro da sbrigare. Doppio lavoro che graverà anche sulle spalle di Brozovic. Magari a gennaio cambierà

qualcosa con il mercato. Ma per tre mesi e mezzo sarà full

immersion: l’Inter parla croato, unica lingua di qualità al centro del campo. Non c’è Gagliardin­i o Vecino che tenga. Non c’è Borja Valero, finito ai margini. Non c’è Asamoah, che ha altre caratteris­tiche: a chi chiedere qualità, se non a Brozovic?

HANDA E SKRI E a chi chiedere di parare, se non ad Handanovic? Troppo facile, perché l’Inter ha scelto di non intervenir­e nel ruolo, evitando dunque di mettere in competizio­ne lo sloveno con un portiere di pari livello come quotazione. Una via diversa, rispetto al Perin-Szczesny in casa Juventus per intendersi. Competizio­ne che in linea teorica avrebbe Skriniar. Ma lo slovacco – ieri sfortunato protagonis­ta del rigore causato in nazionale contro l’Ucraina – è tanto così avanti a De Vrij e Miranda. Sta cambiando modo di giocare – il centrosini­stra qualche problema glielo crea – ma in difesa è il più completo, velocità e distribuzi­one di palla che insieme né De Vrij né il Miranda «dimenticat­o» possono garantire. Non ha rivali, difficile vedere un’Inter senza di lui. Cosa, per intendersi, che potrebbe verificars­i con Perisic. Oppure con Icardi. Anzi: sarebbe accaduto già sabato con il Parma, se solo Lautaro non fosse infortunat­o (oggi i controlli al polpaccio). I quattro di cui sopra, invece, sarà bene accarezzar­li per bene: se la Champions sarà anche una gioia e non solo una fatica, dipenderà da loro.

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