La Gazzetta dello Sport

Belotti-Zaza, coppia possibile? I grandi ex del Toro dicono di sì

● Da Graziani a Sala, tutti concordi: «Non dipende dal sistema di gioco, ma dall’attitudine al sacrificio» Rizzitelli: «Sarebbe un attacco invidiato da tutti»

- Filippo Grimaldi Mario Pagliara

La grande sfida di Walter Mazzarri: far coesistere Andrea Belotti e Simone Zaza, i diamanti di un Toro che con loro potrà diventare ancora più letale in attacco, a patto di non rinunciare a quell’equilibrio fra i reparti che il tecnico toscano aveva sin qui costruito. Sono due punte compatibil­i? Ed è solo una questione di modulo? Lo abbiamo chiesto a cinque grandi ex granata. E tutti, con motivazion­i diverse, hanno promosso una coppia sulla carta fantastica.

SACRIFICIO Ruggiero Rizzitelli, al Toro dal 1994 al ‘96, spiega come «questa coppia sia compatibil­e a patto che i giocatori abbiano un atteggiame­nto di umiltà l’uno verso l’altro. Mazzarri ha un bel problema di abbondanza in attacco: Belotti e Zaza, ma anche due trequartis­ti di qualità come Soriano e Iago Falque. In un reparto, fra l’altro, che — ad eccezione di Juve, Napoli, Roma e Inter — fa invidia a tutti. Zaza e Belotti dovranno spendersi molto e sacrificar­si nell’aiutare i compagni per non sbilanciar­e la squadra». E qui Rizzitelli fa un salto indietro nel tempo: «Ai miei tempi si facevano gli stessi ragionamen­ti alla Juve intorno a Vialli, Ravanelli e Del Piero. Poi in quello spogliatoi­o nacque un patto: i tre calciatori si misero d’accordo votandosi completame­nte al sacrificio per il bene della squadra e per Lippi fu possibile farli giocare insieme. Quindi, se anche il Toro vuole giocare con il 3-4-1-2, schierando due punte centrali, il segnale deve partire dai giocatori: devono invogliare il tecnico a fare questo tipo di gioco. I gol di Zaza e di Belotti possono diventare fondamenta­li per quel salto di qualità su cui il Torino investe da anni».

EQUILIBRIO E poco importa che oggi il Toro sia «una squadra quadrata in tutti i reparti», come fa notare Marco Ferrante, granata dal 1996 al 2004, con una breve parentesi all’Inter: «Sono un valore aggiunto, ma il Toro può contare anche su Iago Falque. Fondamenta­le: è capace di fare molti gol anche s e non è una prima punta e vede come pochi l’ultimo passaggio. L’ideale sarebbe se giocassero tutti e tre insieme, ma servirà grande sacrificio soprattutt­o in fase difensiva quando sarà necessario ricomporre la linea a quattro a centrocamp­o. In un’ipotetica coppia, credo che sia più fattibile avere Zaza un po’ più avanti, con Belotti che gli gira intorno. Lui non offre punti di riferiment­o agli avversari. Alle loro spalle non toglierei Iago Falque, in un 4-31-2 in fase offensiva modulabile in un 4-4-2 quando difende».

COMPATIBIL­I Per l’uruguaiano Carlos Aguilera, a Torino dal 1992 al ‘94, «quei due possono fare la fortuna del Toro. Basta crederci». La riflession­e di Francesco Graziani, granata dal 1973 all’81, parte da lontano: «In Italia siamo diventati fenomeni nel complicarc­i la vita. Quando i giocatori sono bravi possono e devono giocare insieme senza problemi. Ho avuto con me attaccanti fortissimi come Pulici, Pruzzo, Savoldi, e abbiamo sempre segnato tanto. Quando hai due punte forti, aumentano le tue possibilit­à di vincere. Non trovo incompatib­ilità tra Zaza e Belotti: uno viene incontro e l’altro si allunga, sono perfettame­nte sostenibil­i. Ma non ho mai creduto ai moduli, quelli non ti fanno vincere. Nel Toro di Mazzarri l’assetto migliore potrebbe essere con Iago alla Suso, quindi largo sulla destra, Belotti punta centrale e Zaza più basso. Poi c’è anche Soriano, Mazzarri ha la fortuna di avere tante opzioni, e la possibilit­à di trovare soluzioni differenti in base all’avversario».

MAESTRO A Graziani piace però ricordare « una frase del mio maestro Liedholm

UNA COPPIA SUPER BELOTTI E ZAZA POSSONO FARE LA FORTUNA DEL TORO

CARLOS AGUILERA 37 PRESENZE E 12 GOL

che ci ripeteva spesso dopo averci illustrato le qualità delle squadre che affrontava­mo: “Possiamo giocare contro chiunque, ma per vincere dipende da quel che siamo capaci di fare noi, da quanto siamo bravi nel realizzare quello che abbiamo studiato, provato e pensato”».

COMPLEMENT­ARI Basta volere, lo conferma pure una bandiera come Claudio Sala, granata dal 1969 all’82: «Belotti dà profondità all’azione, Zaza ha buon movimento e dribbling. Mazzarri sostiene di avere quasi sempre fatto il 3-5-2, un modulo adatto a due punte vere, ma in realtà nella sua carriera ne ha adottati anche altri. Oggi si cerca di avere spesso due punte e due esterni, l’abbiamo visto anche in Italia-Polonia. Ai miei tempi non accadeva: l’avevo chiesto al c.t. Bearzot, ma non era mai stato possibile».

SONO UN VALORE AGGIUNTO, MA PURE IAGO FALQUE È FONDAMENTA­LE

MARCO FERRANTE 235 PRESENZE E 114 GOL

QUANDO I GIOCATORI SONO BRAVI, DEVONO GIOCARE INSIEME

FRANCESCO GRAZIANI 222 PRESENZE E 97 GOL

PER MAZZARRI È UN BELLISSIMO PROBLEMA IN ATTACCO...

RUGGIERO RIZZITELLI 60 PRESENZE E 30 GOL

DUE ATTACCANTI COMPLEMENT­ARI CHE POSSONO COESISTERE

CLAUDIO SALA 365 PRESENZE E 22 GOL

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LAPRESSE Andrea Belotti, 24 anni (a destra) e, a sinistra, Simone Zaza, 27
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