L’Italia vola È campione d’Europa
●La Nazionale di Del Duca sconfigge la Spagna ai rigori. Fabbricini: «Che soddisfazione»
L’attesa era durata 13 lunghissimi anni, ma da ieri il cielo di Alghero splende d’azzurro. La Nazionale di beach soccer è campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia: l’Italia ha battuto la Spagna, che assieme a Portogallo e Russia aveva alzato cinque volte il trofeo. Non è un caso che il titolo arrivi nell’anno in cui si festeggiano le 15 stagioni del campionato di Serie A di calcio sulla sabbia organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti: con il passare del tempo, il torneo (vinto quest’anno dal Catania) è diventato sempre più competitivo e internazionale, con l’arrivo dei migliori giocatori del mondo, che si sono aggiunti alla base della Nazionale, allenata da quest’anno da Emiliano Del Duca, che ha preso il posto di Massimo Agostini (il Condor è comunque rimasto capodelegazione). «Dedico questo successo a tutti gli amanti del beach soccer - le parole dell’ex allenatore del Terracina -. Questo sport è meraviglioso come lo sono stati i ragazzi». Tra cui ci sono anche Simone Del Mestre, Francesco Corosiniti, Gabriele Gori e Paolo Palmacci, in campo anche nella finale persa nel 2010 contro il Portogallo. Soddisfazione, anche nelle parole del Commissario Figc, Roberto Fabbricini: «Questa Nazionale fa parte a pieno titolo della famiglia del calcio italiano. Complimenti a tutti i protagonisti e alla Lnd, che ha creduto in questa disciplina in tempi non sospetti ed è sempre in prima fila nell’organizzazione di grandi eventi internazionali». In tribuna, oltre 1.500 tifosi azzurri: «Continueremo a impegnarci per la crescita del beach soccer - ha assicurato il presidente Lnd, Cosimo Sibilia -. Questa Italia ci ha entusiasmati».
LA PARTITA La finale si è decisa ai calci di rigore, dopo che i tre tempi regolamentari e il supplementare si erano conclusi sul 2-2: reti azzurre di Frainetti e Palmacci (arrivato a 204 gol in carriera in azzurro), per la Spagna doppietta di Llorenc, che gioca in Italia, nel Terracina. Dopo un’infinita serie di rigori, decisiva la parata di Del Mestre su José Enrique.