La Gazzetta dello Sport

«La Cremonese è la mia Serie A»

●Emmers, figlio d’arte e scuola Inter: «I miei maestri? Vecchi, Spalletti e... papà»

- Giorgio Barbieri CREMONA

«E’stata una trattativa complicata. Avevamo messo gli occhi su di lui dall’inizio del mercato. Poi - spiega Leandro Rinaudo, direttore sportivo della Cremonese - Spalletti lo ha dichiarato incedibile. Ma all’ultimo giorno di mercato, nonostante avesse richieste da società di Serie A, siamo riusciti a ottenerlo in prestito». Il soggetto è Xian Emmers, biondo centrocamp­ista belga classe 1999, autentico gioiellino della Primavera nerazzurra allenata da Vecchi. Con le giovanili dell’Inter ha vinto tutto (è campione d’Italia), si parlava di un suo passaggio alla Roma nell’affare Nainggolan e poi di una richiesta del Genoa. Vecchi — oggi al Venezia — ha detto che fra i giovani di quella squadra «Emmers è il più forte, può valere anche 8-10 milioni».

MIO PADRE GIOCÒ NEL PERUGIA, QUI DA VOI C’È IL CALCIO VERO

XIAN EMMERS CENTROCAMP­ISTA CREMONESE

GAGLIARDIN­I E VECINO MI HANNO AIUTATO IN PRIMA SQUADRA

XIAN EMMERS CENTROCAMP­ISTA CREMONESE

Emmers, perché a Cremona?

«Sapevo delle richieste ma sono contento di essere a Cremona. So che qui devo conquistar­e spazio ma so anche che questo è già il calcio dei grandi».

Cosa ha imparato all’Inter?

«Da Vecchi la tattica, lui è un grande insegnante di come ci si muove in campo. Da Spalletti il gioco corto, il pallone che deve correre veloce».

Papà Marc in Belgio ha vinto quattro scudetti e due Supercoppe, più una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa. Cosa le ha insegnato?

«E’ stato lui a dirmi di venire in Italia, aveva giocato nel 1997 a Perugia e gli era piaciuto. Mi ha detto che qui avrei imparato a diventare un calciatore vero. E mi aveva anche avvertito che il calcio qui è passione e partecipaz­ione. La partita non finisce come in Belgio alla domenica sera, ma va avanti per tutta la settimana successiva».

Come mai è nato a Lugano?

«Mio padre giocava lì e i miei genitori (anche la madre è belga, ndr) abitavano lì. Sono stato un anno a Lugano e poi sono tornato a Genk, dove i miei vivono ancora. Il Belgio è casa mia, l’Italia la seconda patria».

Il nome Xian non è belga...

«Lo ha deciso mia mamma, in quel periodo guardava un film o un telefilm con un personaggi­o con quel nome».

In Russia poteva essere l’occasione buona per il Belgio di vincere un Mondiale. Invece...

«Individual­mente ha buoni giocatori. Ma nel finale è mancato lo spirito di squadra».

Dell’Inter chi la ha aiutata di più a entrare in prima squadra?

«I centrocamp­isti, soprattutt­o Vecino e Gagliardin­i».

Il miglior acquisto dell’Inter?

«Lautaro Martinez».

Con la Cremonese ha debuttato a Palermo, in campo per 90’ come mezzala destra.

«È stata una bella esperienza contro una squadra che punta alla promozione. Ho provato un po’ di emozione all’inizio, poi mi sono sciolto».

Che musica ascolta?

«Tutta quella che trasmetton­o per radio. Ma in palestra in un allenament­o ho sentito una canzone di Bocelli e sono rimasto incantato dalla sua voce».

La ragazza?

«Non ce l’ho».

Milano le piace?

«Bella ma troppo caotica. Cremona mi sembra invece una città tranquilla, mi piace».

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RASTELLIFO­TO/GETTY/PANINI
 ??  ?? Qui sopra Xian Emmers, 19 anni, nella Cremonese. A sinistra, dall’alto: in campo con l’Inter, il padre Marc con la maglia del Belgio, insieme alla madre in un selfie su Instagram
Qui sopra Xian Emmers, 19 anni, nella Cremonese. A sinistra, dall’alto: in campo con l’Inter, il padre Marc con la maglia del Belgio, insieme alla madre in un selfie su Instagram
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