La Gazzetta dello Sport

Altri tre anni a Sky: e adesso il signor «G» ha in mente il Giro

●Con l’ultima tappa a Londra del Tour of Britain, vinto da Alaphilipp­e, il gallese ha chiuso la stagione (come Froome) e ufficializ­zato il rinnovo: verso l’assalto alla rosa nel 2019

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

Nove stagioni complete, compresa questa, le ha fatte. Altre tre, come minimo, ne farà. Geraint Thomas e Sky sono una cosa sola. Lo scontato annuncio del rinnovo contrattua­le della maglia gialla — fino al 2021 — è arrivato ieri e il momento scelto è stato tutto tranne che casuale: l’ultima tappa del Tour of Britain a Londra, la corsa di casa per lo squadrone che ha vinto 6 degli ultimi 7 Tour de France, e il giorno conclusivo del 2018 agonistico del gallese. Lo rivedremo nel 2019, esattament­e come il compagno Chris Froome.

CRONACA L’ultimo sprint è stato dell’australian­o della Mitchelton-Scott Caleb Ewan, mentre la classifica finale AFP se l’è aggiudicat­a il francese della Quick Step-Floors Alaphilipp­e (su Poels e Roglic): uno da Mondiale di Innsbruck, eccome, stella di una Francia che potrà giocarsi con profitto anche le carte di Pinot e Bardet. Ma questa è un’altra storia. In favore dei riflettori c’è stato chi il Mondiale non lo farà, né a crono né in linea: Thomas — 36° a 9’12” nella generale, con Froome 85° a 28’25” — è «a tutta» da giugno, visto che aveva già vinto il Delfinato. E ieri nella capitale del Regno Unito il 32enne gallese si è goduto il meritato tributo. «Non potrei essere più felice di restare a Sky — ha detto il signor ‘G’ —. Questa è una famiglia. È stato un grande viaggio, gli ultimi mesi poi sono stati assolutame­nte folli. E sono molto eccitato per gli anni a venire». «Ha orgoglio, passione e impegno per continuare così, dopo aver fatto sacrifici enormi per raggiunger­e il massimo livello», ha aggiunto il team manager Dave Brailsford.

SFIDE Abbiamo imparato a conoscere la squadra leader del ciclismo mondiale degli ultimi anni: non si siedono certo sugli allori, curano ogni minimo dettaglio e ragionano con largo anticipo sui nuovi obiettivi. Thomas, che già ha «copiato» Bradley Wiggins riuscendo a vincere il Tour de France dopo un passato da fuoriclass­e in pista, potrebbe imitare il Baronetto anche nella scelta di inseguire la maglia rosa dopo quella gialla. Wiggins non ci riuscì, anzi si ritirò nell’edizione 2013 della corsa della Gazzetta, che Thomas sta prendendo seriamente in consideraz­ione per il 2019. Chris Froome è stato il primo britannico a vincere il Giro, meno di quattro mesi fa. Thomas, frenato dalla sfortuna nel 2017 (ricordate la caduta prima del BlockHaus?), ha le carte in regola per diventare il secondo.

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Geraint Thomas, 32 anni, si fa un selfie con i tifosi

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