La Gazzetta dello Sport

Aru va giù Umore nero E Cassani: «Sì, male»

●Il sardo, mai nel vivo, a 5’19”: c.t. preoccupat­o a 20 giorni dal Mondiale. Nibali in «relax» a 29’

- INVIATO A LAGOS DE COVADONGA c. ghis.

«Eh sì, stavolta male». La voce del c.t. Cassani arriva via telefono quando ormai le luci sulla 15a tappa della Vuelta si sono spente da un po’. Il tecnico romagnolo si riferisce alla prestazion­e di Fabio Aru, 23° a 5’19” da Pinot. Quello che più preoccupa Cassani della prova del sardo della Uae-Emirates è non tanto il passo indietro rispetto ai giorni scorsi, quelli in cui si scorgevano dei timidi segnali di ripesa. No, stavolta quello che ha colpito è che Aru non è mai stato della partita. Nei giorni scorsi si parlava di una mancanza di cambio di ritmo: quando i big della classifica davano gas nel finale, Fabio cedeva. Ieri, invece, la debacle è stata totale. Aru si è staccato da trenta corridori appena è cominciata la lunga ascesa finale. Evidente a questo punto che non sia solo una questione ● BETTINI di picco di potenza, il vertice della piramide. Probabilme­nte la base non è neppure così ampia. Ieri nel dopo-tappa Aru ha preferito non parlare. Si è chiuso nel furgone del suo team: da solo, con il cellulare in mano. Vetri oscurati, ma mai quanto il suo umore. Fabio soffre per questa situazione anche perché non riesce a trovare una spiegazion­e, non tanto alla mancanza di risultati quanto proprio alle prestazion­i nettamente sotto le attese. Paolo Tiralongo, che ne segue la preparazio­ne, nei giorni scorsi cercava di infondere ottimismo: «Vedrete nella terza settimana. Aspettate, vedrete che Fabio verrà fuori. Andrà forte». Ora, invece, visto da fuori il timore è quello di rivivere l’incubo del Giro con le prestazion­i che sono andate in calando fino a costringer­lo alla resa. Il sardo avrebbe poi affidato le proprie parole a un comunicato stampa: «Dopo la giornata positiva di sabato, ho vissuto una tappa non buona, come purtroppo già capitato altre volte durante questa stagione. Ho sensazioni abbastanza altalenant­i, spero di riuscire a trovare continuità da qui alla fine e magari qualche giornata buona, anche se so che non è facile».

SQUALO Tornando agli italiani alla Vuelta, Cassani è rimasto soddisfatt­o dell’11° posto di Gianluca Brambilla: «Bravo, è andato bene». E, statene certi, il vicentino della Trek-Segafredo sarà protagonis­ta in qualche tappa dell’ultima settimana. E Nibali, che ha chiuso a quasi mezz’ora? «Giornata di ordinaria amministra­zione. Dopo il lavoro di sabato ho preferito fare l’ultima salita regolare, con il mio passo. Adesso ben venga il riposo», risponde lo Squalo. La sua preparazio­ne per Innsbruck procede secondo il piano previsto.

Arrivano le montagne e si parla di «Vam», Velocità ascensiona­le media: esprime quanti metri di dislivello un ciclista riesce a superare in un’ora (m/h). Si calcola dividendo il dislivello di una salita con il tempo impiegato (in secondi).

Il valore viene moltiplica­to per 3600. Ieri: Pinot, per salire 870 m di dislivello, ha impiegato 32’42”, 1962 secondi. Quindi: 870/1962 = 0,4434 m/sec. Ora: 0,4434 x 3600 = Vam 1.596 m/h.

La Vam non è un metodo scientific­o, ma un sistema veloce e pratico usato dagli allenatori per comparare prestazion­i su salite con pendenza abbastanza simile.

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Fabio Aru, 28 anni: in 15 tappe di Vuelta il miglior piazzament­o è stato un decimo posto

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