La Gazzetta dello Sport

La Spagna scopre Saul La Croazia «tifa» Modric

●Stasera la Roja sfida i vicecampio­ni del mondo del candidato al Pallone d’oro. E si affida al talento dell’Atletico, in gran forma

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID

Dovevano incontrars­i a Sochi, sul Mar Nero, nei quarti del Mondiale. La Croazia si è presentata all’appuntamen­to ma ha trovato ad aspettarla la Russia, uscita viva dalla stucchevol­e melassa di passaggi orizzontal­i che ha finito per far impantanar­e la Spagna di Hierro, poi caduta ai rigori. Due mesi dopo, SpagnaCroa­zia resta una delle partite più appetibili del momento. Luis Enrique ha debuttato vincendo 2-1 a Wembley, Dalic ha pareggiato 1-1 in Portogallo in amichevole, prima uscita dopo il k.o. nella finale con la Francia.

TANTI ITALIANI Parecchie cose sono cambiate per la Croazia: Subasic e Mandzukic (oltre a Corluka) hanno abbandonat­o la nazionale; Strinic è in attesa di notizie sulla sua situazione cardiologi­ca; Rebic, Kramaric e Lovren sono infortunat­i. Resta l’entusiasmo generato da un Mondiale meraviglio­so e un gruppo più che interessan­te, pieno di giocatori della Serie A: dei 23 qui con Dalic, più di un terzo (8) si guadagna da vivere da noi. Gli interisti Brozovic, Perisic e Vrsaljko; poi Pjaca, Badelj, Rog, Pasalic e Bradaric. E altri, come Livaja e Cop (che con Santini si giocano il posto lasciato da Mandzukic) o Kovacic, in Italia sono cresciuti o passati.

CAMPAGNA PER LUKA I fari dello stadio di Elche saranno puntati sul centrocamp­o: Busquets, Saul e Isco contro Brozovic, Rakitic e Modric, livello top. I madridisti della nazionale spagnola guidati da Sergio Ramos hanno dimenticat­o rapidament­e Cristiano Ronaldo e fanno lobbying per «Lukita» Modric, vincitore del premio Uefa e avversario dello juventino in The Best (e probabilme­nte poi nel Pallone d’oro). Luis Enrique, Busquets e Rakitic partono tutti dalla stessa base: «Se si premia il miglior giocatore del mondo deve vincere sempre, ed è così da anni, Leo Messi», hanno detto in rapida succession­e (e senza ascoltarsi). Rakitic però aggiunge: «Ma se si premia la stagione non penso ci siano molti dubbi sul fatto che l’anno di Modric sia stato fantastico, che abbia meritato il trofeo di migliore d’Europa e debba vincere anche gli altri premi».

LA «SCOPERTA» Modric stasera affronterà il suo competitor principale nel nuovo Madrid di Lopetegui, Isco. Opaco a Wembley dove la Spagna ha scoperto Saul: uno che nell’Atletico è titolare da anni, con gol magnifici in partite pesanti, lasciato a casa da Francia 2016 da Del Bosque e mai utilizzato in Russia da Hierro. Qui dicono che Saul ricorda il Luis Enrique giocatore: «No, è un prodotto decisament­e migliorato rispetto a me», si è schermito il c.t. Saul sembra l’uomo giusto per verticaliz­zare il gioco della Spagna combattend­o l’improdutti­va orizzontal­ità, il suo disordine pare perfetto per scuotere la monotonia del tiqui-taka. «Non so se dobbiamo rimare fedeli a un modello di gioco o cambiare stile, l’importante è saper maneggiare diversi spartiti», ha detto ieri Busquets. E questa sembra essere la missione di Luis Enrique, identica a quella disimpegna­ta 4 anni fa all’arrivo al Barça.

LA CURIOSITÀ Otto gli italiani del c.t. croato Dalic: gli interisti Brozovic, Perisic e Vrsaljko; e Pjaca, Badelj, Rog, Pasalic e Bradaric

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GETTY A sinistra Saul Ñíguez, 23 anni. A destra Luka Modric, 33
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