La Spagna scopre Saul La Croazia «tifa» Modric
●Stasera la Roja sfida i vicecampioni del mondo del candidato al Pallone d’oro. E si affida al talento dell’Atletico, in gran forma
Dovevano incontrarsi a Sochi, sul Mar Nero, nei quarti del Mondiale. La Croazia si è presentata all’appuntamento ma ha trovato ad aspettarla la Russia, uscita viva dalla stucchevole melassa di passaggi orizzontali che ha finito per far impantanare la Spagna di Hierro, poi caduta ai rigori. Due mesi dopo, SpagnaCroazia resta una delle partite più appetibili del momento. Luis Enrique ha debuttato vincendo 2-1 a Wembley, Dalic ha pareggiato 1-1 in Portogallo in amichevole, prima uscita dopo il k.o. nella finale con la Francia.
TANTI ITALIANI Parecchie cose sono cambiate per la Croazia: Subasic e Mandzukic (oltre a Corluka) hanno abbandonato la nazionale; Strinic è in attesa di notizie sulla sua situazione cardiologica; Rebic, Kramaric e Lovren sono infortunati. Resta l’entusiasmo generato da un Mondiale meraviglioso e un gruppo più che interessante, pieno di giocatori della Serie A: dei 23 qui con Dalic, più di un terzo (8) si guadagna da vivere da noi. Gli interisti Brozovic, Perisic e Vrsaljko; poi Pjaca, Badelj, Rog, Pasalic e Bradaric. E altri, come Livaja e Cop (che con Santini si giocano il posto lasciato da Mandzukic) o Kovacic, in Italia sono cresciuti o passati.
CAMPAGNA PER LUKA I fari dello stadio di Elche saranno puntati sul centrocampo: Busquets, Saul e Isco contro Brozovic, Rakitic e Modric, livello top. I madridisti della nazionale spagnola guidati da Sergio Ramos hanno dimenticato rapidamente Cristiano Ronaldo e fanno lobbying per «Lukita» Modric, vincitore del premio Uefa e avversario dello juventino in The Best (e probabilmente poi nel Pallone d’oro). Luis Enrique, Busquets e Rakitic partono tutti dalla stessa base: «Se si premia il miglior giocatore del mondo deve vincere sempre, ed è così da anni, Leo Messi», hanno detto in rapida successione (e senza ascoltarsi). Rakitic però aggiunge: «Ma se si premia la stagione non penso ci siano molti dubbi sul fatto che l’anno di Modric sia stato fantastico, che abbia meritato il trofeo di migliore d’Europa e debba vincere anche gli altri premi».
LA «SCOPERTA» Modric stasera affronterà il suo competitor principale nel nuovo Madrid di Lopetegui, Isco. Opaco a Wembley dove la Spagna ha scoperto Saul: uno che nell’Atletico è titolare da anni, con gol magnifici in partite pesanti, lasciato a casa da Francia 2016 da Del Bosque e mai utilizzato in Russia da Hierro. Qui dicono che Saul ricorda il Luis Enrique giocatore: «No, è un prodotto decisamente migliorato rispetto a me», si è schermito il c.t. Saul sembra l’uomo giusto per verticalizzare il gioco della Spagna combattendo l’improduttiva orizzontalità, il suo disordine pare perfetto per scuotere la monotonia del tiqui-taka. «Non so se dobbiamo rimare fedeli a un modello di gioco o cambiare stile, l’importante è saper maneggiare diversi spartiti», ha detto ieri Busquets. E questa sembra essere la missione di Luis Enrique, identica a quella disimpegnata 4 anni fa all’arrivo al Barça.
LA CURIOSITÀ Otto gli italiani del c.t. croato Dalic: gli interisti Brozovic, Perisic e Vrsaljko; e Pjaca, Badelj, Rog, Pasalic e Bradaric