La Gazzetta dello Sport

Blaise il vincente «Corsa alla coppa Siamo fortissimi, lo sa pure Pogba»

●La mezzala decisiva per la Francia: «Anche l’assist è il mio mestiere. Ronaldo il migliore, ce la giochiamo»

- Alessandro Grandesso SAINT DENIS (FRANCIA)

IO E PAUL RIDIAMO: GLI HO DATO APPUNTAMEN­TO A MANCHESTER

Magari non è spettacola­re come Mbappé, ma a volte se Mbappé segna è merito di Matuidi. Come domenica, quando il francesino ha sbloccato la partita con l’Olanda con l’assist del bianconero. Allo Stade de France si festeggiav­a la vittoria al Mondiale, che il centrocamp­ista della Juventus aveva cominciato in panchina. Preso però ha conquistat­o

AVVERSARIO IN EUROPA

il posto, perché nessuno rinuncia a Matuidi, di certo non Deschamps e Allegri. «Anche se non è un creativo – sottolinea DD –, Matuidi è spesso all’origine delle azioni da gol, prezioso nelle fasi di transizion­e e garante dell’equilibrio». Ormai Blaise non si accontenta più di fare l’interno nel rodato 4-3-3 ma si esibisce anche da esterno del 4-2-3-1. Ruolo che permette ai Bleus di mandare in campo sia Kanté che Pogba in mediana. Insomma, è un Matuidi multiuso quello che a 31 anni arriva al picco di maturità calcistica, leader riconosciu­to della Francia dall’alto delle sue 74 presenze in otto anni. Matuidi domenica sera è uscito per ultimo dallo Stade de France in tripudio mondiale. «Non avevo voglia di andarmene – spiega alla Gazzetta –. È uno di quei momenti di condivisio­ne con il popolo francese che magari vivi una volta nella vita. E che racconterò a figli e nipoti. Sono fiero e onorato di aver ricevuto tanto affetto. Tra vent’anni si parlerà ancora della nostra festa allo Stade de France, con i tifosi e la squadra che ormai è come una seconda famiglia».

Una bella festa iniziata anche con il suo assist, nonostante il ruolo atipico.

«L’assist in fondo fa parte del mio mestiere. Magari ala sinistra non è il mio posto ideale, ma so adattarmi. Sono pronto a dare tutto per la squadra. Se poi arriva anche il gol grazie al mio contributo, è ancora più piacevole»

Anche Allegri le chiede di giocare diversamen­te?

«Alla Juventus le posizioni rimangono più o meno le stesse, ma abbiamo il dovere di migliorarc­i sempre. Allegri di certo non è cambiato e sappiamo che con lui dobbiamo lavorare sempre duro. Quest’anno abbiamo obiettivi molto importanti. Bisogna concentrar­si subito sul campo e il nostro gioco»

Soprattutt­o in Champions dove la Juve fa i conti con Pogba.

«Il nostro è un gruppo difficile. Non solo per il Manchester United, ma anche per il Valencia. Però saranno belle partite. Siamo pronti. Abbiamo lavorato duro in allenament­o proprio per giocarci tutte le nostre carte sia in campionato che in Champions. Abbiamo una squadra molto forte, con molti giocatori che potranno esprimersi durante la stagione. Con Paul comunque ci abbiamo scherzato su, ci siamo dati appuntamen­to in campo».

Che cosa porta Ronaldo alla Juve?

«Ronaldo ha qualcosa di diverso. Stiamo parlando di uno che ha vinto cinque Palloni d’oro. Possiamo dire che è il migliore al mondo e non possiamo che essere felici di averlo con noi. Ci porta di sicuro la sua esperienza. È uno che ha vinto tanto, soprattutt­o in Champions. Ci sarà di aiuto nei momenti cruciali della stagione»

Insomma era il giocatore che mancava per fare il salto di qualità definitivo?

«Lo spero proprio e comunque lo vedremo all’opera, stavolta dalla nostra parte».

SULL’EX JUVENTINO IL GIRONE È DURO: OLTRE LO UNITED, ANCHE IL VALENCIA È COMPLICATO

SUL GRUPPO H CON INGLESI E SPAGNOLI

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GETTY IMAGES Blaise Matuidi, 31 anni, seconda stagione alla Juventus: con i bianconeri finora 48 partite e 5 gol
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