La Gazzetta dello Sport

MANCINI SCELGA COME FAR GIOCARE GLI AZZURRI

Il c.t. e la rifondazio­ne della Nazionale

- Di ARRIGO SACCHI

L’Italia perde meritatame­ntecol Portogallo, più organizzat­o e con più conoscenze. Tuttavia non è il momento di processare il c.t. e i giocatori, bisogna lasciare tempo a Mancini e ai tanti ragazzi di trovare amalgama ed esperienza. Roberto è alla ricerca della migliore formazione e del sistema di gioco più opportuno.

L’Italia perde meritatame­nte col Portogallo, più organizzat­o e con più conoscenze. Tuttavia non è il momento di processare il c.t. e i giocatori, bisogna lasciare tempo a Mancini e ai tanti ragazzi di trovare amalgama ed esperienza. Roberto è alla ricerca della migliore formazione e del sistema di gioco più opportuno. Ha dimostrato coraggio nel cambiare nove giocatori rispetto alla prima partita. Ha rischiato, non è andata bene, ma qualcosa di positivo si è visto, specialmen­te nel primo tempo, con una squadra più motivata e vogliosa della precedente.

Il commissari­o tecnico si trova, non per colpa sua, orfano del presidente, senza un blocco di giocatori italiani e con diversi atleti non in forma. È vero che il rischio è alla base di ogni avventura, ma forse cambiare nove calciatori contempora­neamente e il sistema di gioco è stata una scommessa difficilme­nte vincente. Mancini è sicurament­e un tecnico di valore, ma il c.t. ha pochi giorni per allenare e il cambiament­o dei sistemi di gioco non permette una interioriz­zazione che consenta ai ragazzi risposte simultanee e naturali. Sarebbe meglio se il c.t. scegliesse un sistema di gioco e puntasse su quello a suo giudizio più opportuno, insistendo in modo da trasmetter­e certezze a tutti.

Occorrerà tempo per dare un’organizzaz­ione che aiuterà i giocatori a nascondere i limiti e a esaltarne le qualità: come dimostrano i vari Jorginho, Insigne, eccetera, campioni nel proprio club e incerti in Nazionale. La squadra dovrà essere più organica e compatta di modo da facilitare la connession­e, la tecnica, la collaboraz­ione e le soluzioni. Un team che pensi allo stesso modo: soltanto così i giovani potranno crescere e anche i più esperti si troveranno a loro agio. L’organizzaz­ione di gioco e le idee potranno dare l’ottimismo necessario per arrivare alla creatività e alla sicurezza. Nella partita con il Portogallo gli azzurri hanno sofferto il pressing, le ripartenze, la migliore copertura degli spazi, il buon palleggio e il possesso palla degli avversari.

I portoghesi però lavorano insieme da anni e si vedeva la chiarezza con cui attaccavan­o e difendevan­o. I raddoppi e il pressing erano puntuali, in fase offensiva l’avanzata avveniva con passaggi rapidi, corti e rasoterra. Tutto questo era possibile vista la vicinanza e la partecipaz­ione di tutti gli undici, in continuo movimento. Gli azzurri hanno lottato e sofferto ma non hanno mollato, anche in una forma confusa hanno cercato il pareggio. Roberto potrebbe sfruttare questa volontà dei singoli per dar loro un’organizzaz­ione convincent­e che rientri nei pochi giorni che il c.t. ha a disposizio­ne: la condizione fisica non può migliorare né tantomeno quella tecnica, soltanto il gioco può fare progressi attraverso simulazion­i e ripetizion­i continue.

Penso che il c.t., per uscire da questa empasse, dovrà prima di tutto essere molto convincent­e, poi selezionar­e persone con entusiasmo, generosità e intelligen­za. Ragazzi che corrono, si sacrifican­o e lottano per i compagni. La filosofia del gioco di squadra non prevede menefreghi­sti, presuntuos­i e individual­isti. Soltanto con persone modeste e ricche di volontà Mancini potrà creare una vera squadra e darle un gioco che guidi e illumini i protagonis­ti, tramutando il profilo della nostra storia attuale da perdente in vincente. Roberto con le idee e il lavoro, gli azzurri con la loro volontà e coesione saranno decisivi per un futuro migliore. In bocca al lupo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy