La Gazzetta dello Sport

CRISTIANO COME NADAL IL SEGRETO È GESTIRSI

- ANDREA MASALA

La tartaruga degli addominali è un suo marchio, eppure Cristiano Ronaldo passa per bulimico: cinque Palloni d’oro, cinque Champions League… ci fermiamo qui. Stavolta però il collezioni­sta di partite e gol con record a tre cifre si è fermato. Ha scelto di riprendere fiato: niente Portogallo, soltanto sosta, poi di nuovo Juve. Intendiamo­ci, non è il classico riposo in panciolle: sedute in palestra, anche sullo yacht, richiami atletici, crioterapi­a. Vent’anni fa,con MilanLab, roba da pionieri della preparazio­ne, Ronaldo sarebbe stato scelto come ideale testimonia­l. Qui c’è una svolta rispetto a Manchester e agli ultimi tempi a Madrid: dall’attività nostop si passa alla selezione degli impegni in nazionale. Ronaldo onnipresen­te sarebbe il meglio per tutti, lui compreso. Per quanto alieno, l’eccezional­e atleta ragiona da comune cristiano. Subentra quindi una pianificat­a gestione, non soltanto da parte di Max Allegri, ma dello stesso CR7. E poi basta guardare agli altri fuoriclass­e, per esempio nel tennis: Roger Federer, oppure Rafa Nadal, o Nole Djokovic dominatore degli ultimi US Open, non si lanciano su tutti i tornei, ma si amministra­no, tanto che dopo dieci anni ci sono sempre loro sul podio. Ronaldo con umiltà ogni tanto si farà da parte. E non sbaglierà. D’accordo, i 33 anni sono un’età che ispira, diciamo così, gli exploit, ma è meglio non esagerare. Anche questa è maturità.

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