CRISTIANO COME NADAL IL SEGRETO È GESTIRSI
La tartaruga degli addominali è un suo marchio, eppure Cristiano Ronaldo passa per bulimico: cinque Palloni d’oro, cinque Champions League… ci fermiamo qui. Stavolta però il collezionista di partite e gol con record a tre cifre si è fermato. Ha scelto di riprendere fiato: niente Portogallo, soltanto sosta, poi di nuovo Juve. Intendiamoci, non è il classico riposo in panciolle: sedute in palestra, anche sullo yacht, richiami atletici, crioterapia. Vent’anni fa,con MilanLab, roba da pionieri della preparazione, Ronaldo sarebbe stato scelto come ideale testimonial. Qui c’è una svolta rispetto a Manchester e agli ultimi tempi a Madrid: dall’attività nostop si passa alla selezione degli impegni in nazionale. Ronaldo onnipresente sarebbe il meglio per tutti, lui compreso. Per quanto alieno, l’eccezionale atleta ragiona da comune cristiano. Subentra quindi una pianificata gestione, non soltanto da parte di Max Allegri, ma dello stesso CR7. E poi basta guardare agli altri fuoriclasse, per esempio nel tennis: Roger Federer, oppure Rafa Nadal, o Nole Djokovic dominatore degli ultimi US Open, non si lanciano su tutti i tornei, ma si amministrano, tanto che dopo dieci anni ci sono sempre loro sul podio. Ronaldo con umiltà ogni tanto si farà da parte. E non sbaglierà. D’accordo, i 33 anni sono un’età che ispira, diciamo così, gli exploit, ma è meglio non esagerare. Anche questa è maturità.