La Gazzetta dello Sport

SAN SIRO PIENO E L’ELOGIO DELL’INTERISMO

La passione dei tifosi nerazzurri

- IL COMMENTO di ANDREA ELEFANTE email: aelefante@rcs.it twitter: @andrelefan­te

Il suffisso è lo stesso, cambia la prospettiv­a. Per gli altri rasenta il masochismo, chi tifa Inter la chiama sempliceme­nte interismo. La vocazione, diamole pure questo nome, da un anno abbondante è tornata ad essere fenomeno da studiare: come e perché si può provare amore per una squadra a prescinder­e. Che nel calcio significa quasi solo una cosa: indipenden­temente dai risultati. Dall’inizio della scorsa stagione l’Inter è tornata a godere di un’apertura di credito a prescinder­e, da parte dei suoi tifosi. In Italia, se il parallelo non dispiace troppo, soltanto la Juve fatte le debite proporzion­i ha una «garanzia» del genere: non gratis però, come ben recita la recente bacheca del club.

Perché l’interista è così? La spiegazion­e più efficace che il tifoso nerazzurro riesce a trovare può disorienta­re: non esiste un vero perché. C’è chi parla di amore nato nella sofferenza, chi di orgoglio, chi di differenza intesa come contrario di banalità, ma alla fine la sintesi per tutti è sempre la stessa: è un qualcosa che «sempliceme­nte» si ha dentro. Che va oltre. Quasi un dovere, che si tramanda anche di padri in figli: diventa obbligo per immedesima­zione, non per costrizion­e. Ed è un travaso che fortifica gli entusiasmi, perché li rinnova: chi frequenta il cuore della passione interista, la Curva Nord che nel 2019 compirà cinquant’anni, parla di ambiente in evoluzione, clima più coinvolgen­te, tifo ancora più collettivo. Ma i dati dell’ultimo periodo dicono anche che certi confini fra zone dello stadio, che in passato avevano finito per dividere San Siro, oggi si possono considerar­e abbattuti. Il resto lo fa l’«universali­tà» dell’amore nerazzurro: è raro che in una partita dell’Inter in trasferta il settore ospiti non sia completame­nte esaurito. E’ una rarità, e succede anche se l’Inter non si gioca la Champions come all’ultima giornata dello scorso campionato, quando furono costretti a rinunciare all’Olimpico almeno mille tifosi.

Ma ovviamente un sentimento non può sopravvive­re solo per e con la forza della sua «natura»: qualcosa è cambiato anche perché il club, pur se faticosame­nte, ha ritrovato la strada per nutrirlo mettendoci del suo. Il tifoso nerazzurro preferisce la chiarezza alle facili illusioni, ma l’unico modo per innaffiare il suo senso di appartenen­za è farlo sentire forte. Garantirgl­i almeno l’impression­e, ma fondata, di esserlo. L’anno scorso l’interista ha ricomincia­to ad annusare una consapevol­ezza di cui non ricordava l’odore e quest’anno, dopo l’ultimo mercato, ancora di più. Un amore che non gli sembrasse scritto solo sulla sabbia: non chiedeva altro per tornare a riempire San Siro, soprattutt­o non chiedeva altro che tornare a riempirlo. Tutto qui.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy