Juve passate le soste CR7 segna più di tutti
●Apparso nervoso a Parma, terza partita senza segnare, ha ritrovato il sorriso scherzando coi compagni e lavorando alla Continassa durante la sosta
Il 12 settembre 2015 è il giorno della grande indigestione. Ronaldo dopo la sosta per le nazionali andò a giocare in trasferta con l’Espanyol. Risultato: 6-0 per il Real, con cinque gol del 7. Titolo di Cadena Ser: «Ronaldo se merienda al Espanyol», «se lo mangia a merenda» anche perché si giocava alle 16. Quel giorno, già che c’era, Cristiano inghiottì anche Raul e Di Stefano, superati contemporaneamente nella classifica dei gol col Real in Liga. A Madrid è come cancellare nello stesso momento il re di Spagna e l’erede al trono. Quella volta Cristiano esagerò, ma il discorso vale nel complesso: dopo le soste, ha una media gol folle. Non solo: escludendo il 2017, quando era squalificato, CR7 al ritorno dalla sosta di settembre segna da quattro anni in fila.
CLASSIFICHE Queste settimane hanno insegnato che su Ronaldo si possono elaborare statistiche infinite, alcune senza mezzi termini eccessive. Da qualche parte, nel mondo, ci dev’essere qualcuno che calcola quanti gol fa nelle notti di luna piena dal limite dell’area contro avversari che giocano in maglia bianca. Questa però è significativa. I gol segnati da Ronaldo nelle partite dopo la sosta col Real sono 41 in 32 partite. Quasi 1,3 a sera, tantissimi. Classifica dei calciatori che negli ultimi cinque anni hanno segnato di più al ritorno dalla sosta di settembre: primo Cristiano con 8, secondo Icardi con 7, terzo Diego Costa con 6. Seguono ordinatamente rassegnati Messi, Lukaku, Aubameyang e Balotelli, per una volta nella compagnia che da sempre pensa di meritare.
CONSIDERAZIONI La statistica sui cinque grandi campionati si presta a riflessioni. Prima: dopo la sosta, non è chiarissimo perché, segnano soprattutto i grandi nomi, gli attaccanti multimilionari. Intrusi? Nessuno o quasi. Seconda: Cristiano evidentemente sa come gestirsi nei periodi in cui non c’è il campionato. Negli anni pari generalmente salta l’appuntamento di settembre col Portogallo, in tutte le altre date si presenta con regolarità, segna la metà dei gol della sua nazionale e torna carico al club. Forse conta la sua capacità di restare concentrato, di avere la porta in testa, anche quando gli avversari sono arrugginiti per la pausa.
IL MOMENTO Cristiano domani vivrebbe volentieri uno di quei pomeriggi in stile Espanyol, quando i gol arrivano in serie.
L’ultima volta che la Juve lo ha visto in una partita ufficiale, lo ha trovato nervoso. A Parma, con la maglia nera, era nero anche lui per la terza partita consecutiva senza gol. Due settimane dopo sembra andare decisamente meglio: Cristiano non può non avere in testa il gol, però nella sosta è tornato il ragazzo scherzoso e competitivo di cui si racconta alla Continassa. Le ultime tracce sono una foto per l’apertura a Londra di Zela, una catena di ristoranti di cui è socio, e uno scherzo a un giornalista di Juventus TV. Sembra di nuovo sereno.
CIOTOLA? Nella lunga serie di gol dopo la sosta, tre meritano una citazione. L’ultima marcatura multipla di Ronaldo al ritorno da un break per le nazionali è una tripletta all’Atletico Madrid nel novembre 2016: fa curriculum, perché tre gol tutti insieme a Simeone sono per pochissimi. Il Sassuolo in teoria dovrebbe fare meno paura perché ha una difesa nuova, un allenatore nuovo e un atteggiamento coraggioso. Anche qui, però, c’è una storia che vale più delle altre. I centrali di De Zerbi domani dovrebbero essere Gian Marco Ferrari, ormai alla terza stagione di Serie A, e Giangiacomo Magnani, che ha un passato più particolare. Un anno fa – era il 16 settembre come domani – giocò Fondi-Siracusa, campionato di Lega Pro. Va bene che tutti gli attaccanti sono pericolosi ma lui, in 365 giorni, è passato da Nicola Ciotola a Cristiano Ronaldo.