La Gazzetta dello Sport

Keita il punto fermo, Icardi part time

●I due impegni ravvicinat­i cambiano l’Inter: Mauro ci sarà ma non per tutti i 90’. Perisic riposa?

- Carlo Angioni INVIATO AD APPIANO GENTILE

Mauro ha fatto solo l’ultimo allenament­o con i compagni ieri mattina. Keita è pronto a giocare nuovamente dall’inizio. Mauro è abituato a essere solo titolare ma non può non pensare alla prima volta in Champions. Keita è un jolly della zona offensiva ed è tornato dalla nazionale con un super gol nella valigia. Luciano Spalletti non ha ancora scelto chi dei due vincerà il ballottagg­io per l’importante sfida contro il Parma, ma guarda anche al Tottenham e sa che comunque vada in attacco è messo molto bene. Mauro Icardi o Keita Balde? Alla fine è molto probabile che i 60mila di San Siro oggi pomeriggio vedano tutti e due, magari anche insieme in un gioco di cambi che può coinvolger­e pure Perisic. «Keita ha dimostrato che sa giocare da prima punta – spiega Luciano Spalletti –; Mauro attacca bene lo spazio; Keita palleggia e viene a prendere la palla e a dialogare. Hanno qualità che possono essere abbinate, la squadra però trova soluzioni in maniera differente in base alle scelte che vengono fatte: contro il Bologna abbiamo vinto 3-0 e c’era Keita. Icardi sarà di questa partita, prima o dopo, il problema non sussiste: tutti i ragionamen­ti li faremo a 360 gradi».

L’ARGENTINO Il momento di Icardi è noto. Mauro si è ferma- to a Bologna per un problema alla coscia destra, si è allenato a parte qualche giorno con l’Argentina, ha giocato 85 minuti l’amichevole contro la Colombia. In mezzo a tutto questo c’è un doppio cambio di fuso orario (Los Angeles e New Jersey, 9 e 6 ore di differenza rispetto all’Italia), un volo di ritorno interconti­nentale last minute, e soprattutt­o la tanto attesa partita di martedì a San Siro contro il Tottenham. Icardi è sicurament­e carico e la sua eventuale pressione su Spalletti potrebbe cambiare gli scenari. L’allenatore non lo vuole spre- INTER 4-2-3-1 mere già adesso, questo è chiaro, perché la stagione è lunga e ricca di insidie. È pur vero, però, che il primo gol stagionale di Maurito contro il Parma sarebbe davvero un’ottima medicina innanzitut­to per lui (che vuole superare quota 100 gol in Serie A con la maglia nerazzurra)

PANCHINA: 1 Frattali, 56 Bagheria, 95 Bastoni, 8 Deiola, 23 Gazzola, 13 Sierralta, 3 Dimarco, 26 Siligardi, 7 Da Cruz, 93 Sprocati, 10 Ciciretti, 9 Ceravolo

SQUALIFICA­TI: Calaiò (31-12-2018) DIFFIDATI: nessuno INDISPONIB­ILI: Munari, Scozzarell­a, Dezi , Biabiany, Grassi e per l’Inter tutta con vista Champions League. Magari potrebbe esserci una sorta di staffetta con Ivan Perisic (anche lui pedina fondamenta­le per il Tottenham e anche lui reduce dalla trasferta con la nazionale), con il croato che va in panchina, Mauro che gioca titolare e Keita prontissim­o a slittare sulla fascia sinistra.

IL SENEGALESE Comunque vada, infatti, l’ex Monaco è il punto fermo dello scacchiere di Spalletti, che contro il Parma conferma il 4-2-3-1 visto a Bologna. Il senegalese nato in Spagna è stato preso proprio per la sua capacità di adattament­o a tutti i ruoli dell’attacco: nasce esterno, però alla Lazio ha vinto le partite anche da prima punta. Un jolly preziosiss­imo, che tra l’altro al Parma ha segnato il primo gol in Serie A, nel novembre 2013. Anche lui, poi, ha l’umore a mille: il gol con il suo Senegal nella trasferta in Madagascar gli può aver dato la scossa dopo tre presenze così così con i nerazzurri.

LAUTARO Umore giù, invece, per un attaccante che la partita la guarderà dalla tribuna: Lautaro Martinez. Il crack dell’estate è entrato nella spirale della sfortuna con tutti e due i piedi. L’ematoma al polpaccio sinistro che gli ha fatto saltare le partite con l’Argentina è fastidioso e lo staff interista vuole fare tutti i passi giusti. Come ha spiegato Spalletti: «Lautaro è in via di guarigione ma va valutato di volta in volta. Per il Tottenham non sappiamo se ci sarà. Personalme­nte la vedo dura. C’è bisogno che faccia un po’ di allenament­i a un certo modo, a una certa velocità. Con i problemi muscolari non guariti bene si rischia la ricaduta che fa fermare per lunghi periodi».

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IPP Keita Balde, 23 anni, e Mauro Icardi, 25 anni, contro il Sassuolo

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