La Gazzetta dello Sport

Le streghe hanno il mago Bandinelli stende Venezia

●Due gol e un assist del centrocamp­ista: il Benevento ruggisce Vecchi, secondo k.o. di fila: non bastano Geijo e Citro per la rimonta

- Nicola Binda INVIATO A VENEZIA

Il Festival del cinema è finito da pochi giorni, ma la prima assoluta tra Venezia e Benevento (mai di fronte prima nella storia) assegna il suo Leone d’oro alla squadra di Cristian Bucchi, con Pippo Bandinelli miglior attore protagonis­ta. Prima vittoria per una grande favorita e messaggi chiarissim­i: il potenziale c’è. Ancora sconfitta invece la squadra di Vecchi, già caduta a Padova, comunque generosa nel finale.

IL PROTAGONIS­TA Due gol e un’incursione micidiale con assist a Tello per il 3-1. Così Bandinelli, 23 anni e un roseo futuro davanti, è uscito vincitore in una serata con temperatur­a e umidità da Emirati Arabi. Il centrocamp­ista arrivato dal Sassuolo ha sbloccato la gara con un piatto di sinistro sul secondo palo a incrociare dopo un cross di Ricci dalla destra (con dedica alla splendida fidanzata Oriana facendo il cuoricino con le dita), e ha raddoppiat­o sempre di sinistro dal limite, scaraventa­ndo sul palo e poi in rete senza pensarci troppo una palla che vagava a 25 metri dalla porta. E nella ripresa, dopo che Geijo aveva riaperto la gara, ci ha pensato lo stesso Bandinelli a chiuderla con la giocata vincente per Tello che di piatto ha battuto Lezzerini.

BENEVENTO PADRONE Non è stato comunque per un singolo che il Benevento ha vinto. Seguita da 420 tifosi, la squadra di Bucchi ha dominato a centrocamp­o con Viola — unico reduce tra i titolari della promozione di due stagioni fa — a disegnare calcio, Tello a svariare su tutto il fronte e soprattutt­o con l’ispiratiss­imo Bandinelli. Un reparto già in forma campionato, malgrado l’assenza di Nocerino, rimasto in tribuna per precauzion­e. Da rivedere

gli altri, soprattutt­o una difesa che dopo i tre gol incassati dal Lecce ne ha presi altri due: troppi per una big. E poi l’attacco, con un Coda a mezzo servizio per un dolore al ginocchio accusato alla vigilia, ma comunque autore di giocate interessan­ti; poco incisivi i due esterni, con il solo Ricci in evidenza con il cross del primo gol. Ma è una squadra che ha bisogno di giocare, avendo fatto solo due gare di Coppa Italia e una di campionato, oltre all’amichevole di lusso (vinta) con la Roma.

VENEZIA TRASFORMAT­O Idem il Venezia, che Vecchi ha fatto ripartire sull’onda di Inzaghi, con un 3-5-2 che però non è più nelle corde della squadra. Per questo il tecnico ha cambiato più volte modulo, azzeccando soprattutt­o l’arretramen­to di Di Mariano. Se nel primo tempo l’unica emozione era stata un rigore invocato (respinta di Tello su tiro di Bruscagin) ma giustament­e non concesso, il meglio s’è visto nella ripresa. Proprio il ragazzo di scuola Roma aveva ispirato il gol che in avvio di secondo tempo ha riaperto la gara: colpo di tacco per Garofalo, cross e colpo di testa di Pinato respinto da Puggioni, poi tap in vincente di Geijo. Il Venezia ha riaperto la partita, ma è stato freddato subito dopo da Tello. A quel punto Vecchi ha messo prima Citro (3-4-1-2 con Di Mariano trequartis­ta), poi Marsura (4-2-4 con il neo entrato a sinistra e Di Mariano a destra), quindi Zigoni per il disperato assalto finale, quando Citro su rigore (fallo del disorienta­to Maggio sullo scatenato Di Mariano) aveva nuovamente riaperto la partita. E sarebbe stato 3-3 se nel recupero la girata di Marsura, dopo eccellente discesa di Di Mariano, non fosse finita in bocca a Puggioni. Ma sarebbe stato troppo, perché il Benevento in questo momento è una spanna sopra.

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LAPRESSE Il gol dello 0-2 di Filippo Bandinelli, 23: due reti e un assist

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