SE VAI BENE IN ATTACCO DI SOLITO FUNZIONA ANCHE LA BATTUTA
● I muri subiti dagli azzurri in due partite. Anche questa cifra è abbastanza incredibile. Bravo di certo anche Giannelli a smarcare i compagni (a.a.)
due fondamentali correlati: se attacchi bene solitamente riesci anche a incidere al servizio. Ma già in campionato Ivan è andato molto bene in battuta». E se il giocatore si autoalimenta della propria prestazione in attacco trovando buone risposte anche in altri fondamentali, il punto a tutto braccio magari con il muro a tre, e il conseguente urlo a squarciagola dello Zar è un alimentatore naturale dell’entusiasmo trasmesso dal multigenerazionale pubblico del Mandela Forum: «Ci sono poche piazze nella pallavolo dove il tifo è caldo a prescindere dalla prestazione della squadra – prosegue Giani -. Allora le prestazioni dei giocatori possono aiutare l’entusiasmo di chi sta fuori, lo possono alimentare. E una prova così credo lo faccia. Più la squadra gioca più il pubblico è coinvolto». Pubblico che oggi tornerà a riempire il Mandela Forum per il 3° sold out dell’avventura azzurra in questo Mondiale. I 7500 di Firenze sono pronti a farsi eccitare ancora dai colpi dello Zar. Intanto il monologo di Freccia si ripete in loop nella testa dei tifosi italiani. Basta credere negli attacchi di Ivan Zaytsev per arrivare a Milano e Torino. All’esame Argentina il compito di svelare se Zaytsev continua a vivere nella bolla di Rio. ● EX AZZURRO E ALLENATORE
Spesso nel volley si parla di opposto, il ruolo di
Ivan Zaytsev in Nazionale. Trae origine da un’altra pallavolo, in cui si indicava questo ruolo come chi era schierato opposto al palleggiatore. In un’epoca remota in ogni squadra c’erano due palleggiatori e 4 schiacciatori. Con il tempo è rimasto un solo regista e 5 compagni che attaccano. Negli ultimi anni si è radicata la tendenza che l’opposto è il bomber principale della squadra.
ANDREA GIANI