La Gazzetta dello Sport

Italia, basta l’attacco Della Valle show Pioggia di triple Polonia al tappeto

●Azzurri spietati dall’arco (18), Amedeo ne infila 8 Il c.t.: «Ma nel 1° tempo la difesa non mi è piaciuta»

- Mario Canfora INVIATO A BOLOGNA

Mancano pochi secondi: Brooks segna il 10182 finale, quota 100 viene così superata (da sempre è un traguardo che piace soprattutt­o ai bambini) e la gente di un Paladozza da tutto esaurito può stringersi attorno a un’Italia molto offensiva, con Della Valle versione superstar acclamatis­sima. Non era la serata del bel gioco, o meglio del gioco perfetto nelle due parti del campo, quella che si chiedeva contro la Polonia. Qui per andare al Mondiale del prossimo anno tanto sognato si devono portare a casa le partite e sperare che da altre parti arrivino liete novelle, tipo la Lituania vincente in Croazia, un risultato per gli azzurri ottimo.

DIFESA NO Il +19 finale alla fine rispecchia i valori generali, perché la Polonia si è tenuta in vita per abbondanti tre quarti di gara solo per una favolosa percentual­e da tre col furetto Slaughter ad impazzare, segnando tra l’altro canestri non facili. Si potrebbe dire lo stesso dei nostri, in verità. Ma mai la squadra di Meo Sacchetti ha dato l’impression­e di poter perdere il match. Bastavano dei colpetti all’accelerato­re per mettere le giuste distanze tra noi e i polacchi, e così è stato. «Nel primo tempo bene in attacco e male in difesa - spiega il c.t. -: non saprei spiegare il perché, di sicuro non si possono tenere gli avversari a due metri. Poi nel terzo quarto abbiamo registrato qualcosina, allungando nel punteggio. Cosa mi è piaciuto di più? La nostra sicurezza in attacco. Ci tenevamo tanto a vincere e riscattare la sconfitta in Olanda per cominciare bene la seconda fase. Contava vincere e anche di tanto. Strepitoso il pubblico di Bologna, con un ambiente così ci si può solo esaltare. Della Valle? Non è la prima volta che fa queste gare qui, anche con la Croazia in febbraio si scatenò».

TRIO MILANESE Gli attacchi dominano. Nei primi venti minuti sembra di stare al campetto dei Giardini Margherita: un corri e tira pazzesco, con percentual­i altissime. Non c’è neppure bisogno di chiedersi chi c’è sulla panchina nostrana. Si tratta del basket champagne di Sacchetti, eseguito alla perfezione dai suoi. Il c.t. azzurro parte mettendo dentro Luca Vitali play con accanto Della Valle, quindi Datome classica ala piccola e nei pressi dell’anello la novità del duo Melli-Brooks, con quest’ultimo che grazie all’ingresso può quindi considerar­si utilizzabi­le da italiano per Milano. A proposito dei tricolori, per alcuni minuti in campo se ne sono visti assieme anche tre: Cinciarini, Della Valle e Brooks. Il problema azzurro è che però i polacchi si adeguano a Datome e compagni, a partire da uno scatenato Slaughter. Per cui, se i canestri non vengono difesi, le mani sulla partita fai fatica a metterle, pur con un Aradori che non ne sbaglia una segnando con continuità (subito 3/3 dai 6.75, 14 punti in 10 minuti) assieme a Della Valle.

RESPIRO Dietro facciamo una fatica matta a far sbagliare gli ospiti, il 54-52 dell’intervallo lungo è l’esatta fotografia di una gara dove dopo 20 minuti le percentual­i da tre vedono l’Italia con 10/15 e la Polonia con 9/15 sostenuta da 19 punti di Slaughter. Il terzo quarto è quello del respiro, il finale è uno show del neo milanese che veniva da un... infortunio: «Ma ora questa gara è già in archivio - dice Della Valle che sfiora il suo high in azzurro (29 punti contro la Romania) - perché dobbiamo concentrar­ci solo sulla gara di lunedì con l’Ungheria: hanno vinto in Olanda, sono una squadra pericolosa». Sarà, ma quest’Italia resta di una spanna superiore. E se si vuol andare in Cina non si può pensare di non vincere più in trasferta.

AMEDEO? NON È UNA NOVITÀ, ANCHE IN CROAZIA SI ERA SCATENATO

MEO SACCHETTI C.T. AZZURRO

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Amedeo Della Valle, 25 anni, ha chiuso il match con 8/11 da tre
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