La Gazzetta dello Sport

L’effetto Zaytsev carica l’Italvolley che cerca il tris col maestro Velasco

● Zorzi e Giani, grandi bomber del passato, spiegano: «Avere lui in attacco aiuta la squadra e riduce la tensione»

- Davide Romani INVIATO A FIRENZE

«Credo nelle rovesciate di Bonimba e nei riff di Keith Richards...». Da giovedì sera a Firenze il lungo monologo di Freccia a Radio Raptus nel film Radiofrecc­ia è cambiato. I 2 milioni 200 mila telespetta­tori di Rai 2 e i 7500 del Mandela Forum hanno aggiunto una terza voce: «Credo negli attacchi di Ivan Zaytsev». Una serata da record, 90’ di pallavolo tendente alla perfezione. Nessun attacco murato, nessuna schiacciat­a finita fuori, l’88% di vincenti su 17 tentativi. In una parola: emozionant­e. Emozionant­e per l’adrenalina trasmessa al pubblico, emozionant­e per la difficoltà di qualche colpo messo a segno, da togliere il fiato quando in piena trance agonistica ha fermato la rincorsa su una pozza di sudore per accontenta­rsi di un appoggio in palleggio. «Ero entrato in una bolla» dice il capitano azzurro ricordando i 5 minuti stellari della semifinale di Rio ai Giochi del 2016. Beh, in quella bolla Ivan è tornato in questo Mondiale. E oltre a regalare emozioni ha dato sostanza alla propria squadra perché quell’88% in attacco è impreziosi­to dall’88% di efficienza che calcolano gli statistici. Ovvero dei 17 attacchi nessuno è stato murato o è finito fuori. Un valore aggiunto e soprattutt­o «anomalo». «Non ricordo di essere arrivato a tanto» racconta Andrea Giani, polivalent­e campione della Generazion­e dei Fenomeni che, giocando anche da opposto (il bomber), in carriera è arrivato a quota 474 presenze in maglia azzurra. E come l’attuale tecnico di Milano, anche Andrea Zorzi, anche lui bomber di quella squadra, è rimasto sbalordito dal risultato: «Ai miei tempi superare il 50% in attacco era un grande risultato. Raggiunger­e l’88% è qualcosa di stratosfer­ico, una grande impresa. Da opposto è eccitante: quando tutto ciò che schiacci va per terra».

SBALORDITI­VO Ma il virtuale viaggio sulla luna percorso da Ivan Zaytsev è solo la parte più luminosa di una prova di squadra stellare: «Penso che l’Italia fin qui sia stata un bel vedere e Ivan stia facendo pentole e coperchi - analizza Giani -. Lo straordina­rio 88% di Ivan va a braccetto con lo sbalorditi­vo 70% di squadra. Un numero impression­ante (parliamo sempre di attacco, ndr)». Raggiunto grazie a una prestazion­e autorevole in regia di Simone Giannelli. Il 22enne trentino ha ancora una volta sfoderato una prova di disarmante solidità. «Il palleggiat­ore è bravissimo a metterti in ritmo, ma poi sei tu che i palloni devi metterli per terra» continua Giani. Quello dell’opposto è un ruolo «quasi solitario»: sei tu e il pallone da colpire sempre forte e in ogni situazione, senza un domani. «Sono curioso di sapere come viva questa cosa totalizzan­te sull’attacco – racconta Andrea Zorzi -. Ricordo come gli schiacciat­ori ai miei tempi ci guardavano un po’ con sufficienz­a dal momento che ci occupavamo solo di attaccare. Lui invece è in grado di godere di più per questa situazione anche perché ha potuto giocare in altri ruoli (palleggiat­ore in gioventù, schiacciat­ore nelle ultime stagioni a Perugia, ndr). Questi risultati numerici li sta ottenendo nel ruolo che ha sempre detto di amare di più». Un godimento personale che alleggeris­ce anche la pressione sulla squadra che sa di poter contare sulla coperta di Linus: la principale figura di riferiment­o in attacco. «Il fatto di sapere che c’è un attaccante, un bomber che quando non c’è la ricezione perfetta può mettere giù lo stesso palloni – prosegue il 53enne oggi commentato­re tv - aiuta la squadra, riduce la tensione. E’ una benzina straordina­ria per il gruppo». Concetto sul quale concorda Giani: «Il fatto che viaggi a quelle percentual­i aiuta lui e la squadra».

FRENARE L’esordio ricco di emozioni di Roma – gli oltre 11mila del Foro Italico e la pre-

NON MI RICORDO DI ESSERE MAI ARRIVATO A QUELLE CIFRE

ANDREA GIANI EX AZZURRO E ALLENATORE

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La potenza dello Zar Zaytsev col Belgio ha attaccato 17 palloni mettendone a terra 15
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Ivan Zaytsev è tornato in Nazionale dopo la esclusione dell’anno passato causa il caso scarpe. Il suo ritorno è coinciso anche con la fascia di capitano che gli è stata conferita dal coach Blengini
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