La Gazzetta dello Sport

Gattuso, via alla prova del 7 E su Caldara...

Campionato e Coppa senza respiro L’allenatore vuole tutelare il difensore

- Marco Fallisi INVIATO A MILANELLO (VA)

Ognuno ha la sua isola felice. Ercole, racconta la mitologia, dovette passare da Creta e catturare un toro gigantesco per superare la settima delle sue dodici fatiche: tornò ad Atene coperto di gloria e con il mostro al seguito. A Rino Gattuso, questa sera, toccherà conquistar­e punti nella tana del Cagliari per oltrepassa­re il primo di sette ostacoli di qui alla prossima sosta: in Sardegna non ha mai perso da rossonero, né quando giocava né quando, lo scorso gennaio, ha affrontato i rossoblù per la prima volta da allenatore del Milan. Quella sera una doppietta di Kessie ribaltò il gol di Barella e Rino si scoprì corsaro lontano da San Siro – da allora alla fine del campionato, in trasferta andò sempre a punti, k.o. dello Stadium a parte – ma oggi c’è in palio qualcosa in più del successo. Perché, mentre la Juve corre c’è già chi arranca e qualcuno ha cominciato a sussurrare parole dolci per Gattuso e il suo Milan. «Noi però non dobbiamo lanciare nessun segnale al campionato – spiega il tecnico rossonero –: da dieci giorni sento solo compliment­i ma una settimana prima eravamo dei brocchi. Contro la Roma abbiamo giocato una grande partita ma ricordiamo­ci che avremmo anche potuto perderla, il filo a volte è molto sottile».

INSIDIE Il segreto, allora, è non lasciare che si spezzi come successo all’esordio di Napoli e in altre occasioni in passato, ecco perché Rino martella su concetti come «continuità» e «sofferenza»: serve tenere la testa dentro il match e imparare a gestirne i momenti. Soprattutt­o quelli scomodi: il suo Milan ama giocare la palla e cercare la via del gol attraverso trame convincent­i e mai banali, ma rischia spesso di sbandare quando si muove fuori dalla comfort zone. Gattuso stasera guarderà in alto perché il pericolo potrebbe arrivare da lassù: «Di testa Pavoletti è uno dei più forti in circolazio­ne, voglio vedere fisicità e grande attenzione sul gioco aereo». Per sbancare la Sardegna Arena, però, serviranno anche i gol. La distorsion­e che ha fermato Cutrone restringe il campo delle alternativ­e a Higuain: in panchina, oltre all’adattabile Borini ci sarà Frank Tsadjout, 19enne centravant­i della Primavera aggregato ai big. «Mi spiace per Patrick, conto di recuperarl­o per giovedì, ma non esiste un problema legato alle punte centrali. Durante il mercato abbiamo fatto una scelta ragionata, possiamo anche giocare col falso 9».

SCELTE Oggi Cagliari, giovedì in Lussemburg­o con il Dudelange e poi via con Atalanta, Empoli, Sassuolo, Olympiacos e Chievo: per tenere il passo da grande (alla ripresa ci sarà il

derby) non sono certo richieste imprese da semidei, ma presentars­i al primo mini-blocco di impegni ogni tre giorni con una rosa profonda e in salute (Conti è di fatto l’unico indisponib­ile a medio termine) è un’ottima premessa. «I tanti impegni non mi preoccupan­o: tutti si allenano con grande profession­alità e mi mettono in difficoltà al momento delle scelte», dice Gattuso, che per il momento non smonterà il «solito» impianto, nel modulo come negli uomini.

NON SPARATE SU CALDARA

Le assenze dei nazionali lo hanno privato delle pedine necessarie a sperimenta­re varianti al 4-3-3 e i tempi di inseriment­o negli ingranaggi, non ancora maturi per alcuni, lo inducono alla pazienza: «Dopo la partita in Portogallo Caldara è stato massacrato. Mattia è una grandissim­a risorsa, sappiamo quanto vale: arriva da una cultura calcistica totalmente diversa e non è giusto buttarlo subito nel frullatore, per giocare come vogliamo ogni meccanismo deve funzionare alla perfezione. Bakayoko? È un po’ penalizzat­o dalla lingua, spero impari in fretta l’italiano. Per vederlo nella posizione di Biglia ci vuole tempo, bisogna lavorarci su, ma da play possono giocare Bertolacci e Mauri». O Barella, nel periodo ipotetico dell’irrealtà di qualche mese fa: «Con la vecchia proprietà era stato fatto il suo nome, non lo nascondo. Mi piace perché sa interpreta­re tutti i ruoli del centrocamp­o», ammette Rino. Che guarda alla prima «fatica» comunque senza rimpianti, perché Elliott gli ha messo in mano una squadra più forte, e con una certa fiducia: per proseguire la tradizione sull’isola felice non sarà obbligato a rapire nessuno, basterà che i suoi giochino da Milan dal primo all’ultimo minuto.

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LAPRESSE Rino Gattuso, 40 anni, tecnico del Milan, abbraccia Musacchio e Laxalt. Arriva dal 2-1 alla Roma dopo il k.o. di Napoli per 3-2
 ?? PHOTOVIEWS ?? Mattia Caldara, 23 anni, è al Milan dal 2 agosto
PHOTOVIEWS Mattia Caldara, 23 anni, è al Milan dal 2 agosto

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