La Gazzetta dello Sport

Inter in Champions: il tempo stringe Spalletti si arrocca con tre centrali

- Davide Stoppini

MILANO

Aspettando l’Idea, una di quelle che segnano la stagione e ti fanno uscire dall’angolo. Ora per Luciano Spalletti arriva il difficile, ma probabilme­nte anche la parte più stimolante del lavoro. Serve un’invenzione per cambiare un’Inter impantanat­a, per pensare una squadra diversa da quella immaginata durante l’estate e il mercato. C’è da aspettarse­lo, c’è da immaginare a breve e a medio termine un cambio di rotta. Perché così, al netto di recriminaz­ioni arbitrali anche legittime, si va poco lontano.

OGGI E DOMANI Spalletti è il tecnico che sa trovare soluzioni tattiche innovative, la sua carriera è piena di Totti centravant­i, Perrotta finalizzat­ore, Nainggolan trequartis­ta, difesa a tre e mezzo e robe simili. E allora il messaggio strettamen­te collegato che esce dallo spogliatoi­o di Appiano è il seguente: tutti devono sentirsi in discussion­e, non c’è posto fisso ma una mobilità senza eccezioni. Spalletti ha suonato la sveglia, ieri mattina. Ha chiesto una reazione di nervi alla squadra, senza esasperare i toni della chiacchier­ata di 15 minuti con i giocatori, con i quali ha affrontato i temi de lla sconfitta con il Parma. All’allenament­o erano presenti anche il d.s. Piero Ausilio e il cfoo Giovanni Gardini, con i quali l’allenatore si era confrontat­o già sabato a San Siro. È l’avviciname­nto alla Champions che il tecnico e l’Inter sognavano diverso. E che può segnare il primo passo verso una svolta. È probabile che contro Pochettino Spalletti abbracci la difesa a tre, ripescando quel Miranda dimenticat­o dopo il rigore causato a Reggio Emilia alla prima giornata. Il resto della formazione è più o meno obbligata, solo D’Ambrosio (ieri ancora dolorante) può insidiare il posto di Candreva. Un mini rimpasto, poi da Genova in avanti tornerà a disposizio­ne il giocatore che può aiutare la costruzion­e di un’altra Inter: occhio a Lautaro Martinez.

I TRE PUNTI Sono queste le vie di fuga dalla crisi di rigetto che sta vivendo la squadra di Spalletti. Il tecnico sa di essere al centro delle critiche, sa che la società si aspetta da lui la gestione migliore di una rosa che il tecnico per primo ha dichiarato all’altezza. Lo sconforto del post partita con il Parma è il segnale di un allenatore che sa di dover cambiare marcia, provando a stimolare tatticamen­te e psicologic­amente un gruppo fragile. Non tutto è sbagliato, certo. Ma la mancanza di freddezza nelle conclusion­i in porta è un limite che denota scarsa sicurezza nei propri mezzi, oltre che in alcuni casi anche scarsa personalit­à. Sulla seconda non è semplice intervenir­e, la prima invece si può allenare. Ed è il tasto su cui Spalletti sta insistendo in queste ore con i suoi giocatori. Il pronto intervento prevede anche il saper coniugare la ricerca del possesso palla – cresciuto rispetto alla scorsa stagione – con la velocità di esecuzione. L’allenatore chiede più rapidità nelle scelte, più verticalit­à nella fase di rifinitura, a volte troppo ridondante. L’ultimo nodo del pettine nerazzurro è una condizione fisica insufficie­nte in alcuni elementi della rosa. E qui il tecnico si è confrontat­o con gli uomini del suo staff. Diversi giocatori sono in evidente ritardo: i croati reduci dal Mondiale, certo. Ma anche lo stesso Nainggolan, per quanto comunque uno dei migliori contro il Parma, è lontano parente dal suo standard di rendimento.

SNODO Il tempo può aiutare, certo. Quel tempo che però l’Inter e Spalletti non hanno a disposizio­ne. Tottenham, Sampdoria e Fiorentina sono già uno snodo importante, il mese

I MOTIVI Quindici minuti di colloquio: il tecnico ha chiesto una reazione ai giocatori

Condizione fisica al minimo per diversi elementi. Il nodo dei gol sbagliati

di settembre è un indicatore decisivo del tipo di stagione che l’Inter sta costruendo. La Champions arriva nel momento più delicato: l’invenzione vera, in fondo, sarebbe trovare il modo di vincere.

Il tecnico alla ricerca della svolta: col Tottenham torna Miranda. Messaggio alla squadra: tutti in discussion­e. Aspettando l’argentino

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 ??  ?? Da sinistra Lautaro Martinez, 21 anni, attaccante argentino fermo per un infortunio, e Joao Miranda, 34, difensore brasiliano LIVERANI
Da sinistra Lautaro Martinez, 21 anni, attaccante argentino fermo per un infortunio, e Joao Miranda, 34, difensore brasiliano LIVERANI
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