La Gazzetta dello Sport

Max: «Bene per un’ora Ma ancora un gol preso»

- INVIATO A TORINO f.d.v.

Quasi afono e con il vuoto alle spalle. Massimilia­no Allegri arriva in conferenza stampa rauco e il filo di voce rimasto serve per sottolinea­re i pro e i contro della quarta vittoria di fila. Quattro come i gol subiti, uno degli aspetti che meno è piaciuto all’allenatore. Max non si è sgolato per festeggiar­e il gol di Ronaldo, ma per richiamare i suoi nel concitato finale. Però i tre punti aiutano ad allungare la classifica.

ERRORI E CHAMPIONS «La squadra ha fatto bene per 60 minuti – dice –, ma gli ultimi 10’ non mi sono piaciuti. Dobbiamo evitare botte e andare a far gol con più passaggi. La gestione della palla è importante, noi abbiamo giocato troppo singolarme­nte. In più abbiamo preso il quarto gol in quattro turni. Però era una domenica importante dopo i risultati di Inter e Roma, dovevamo vincere per portarci a +8 su una e +7 sull’altra ed è successo». Ora la Champions: «Mercoledì ci aspetta una partita difficilis­sima, da cui dipende il nostro destino in Europa».

DYBALA IN PROGRESS In campionato invece la Juve ha davanti un’autostrada, perché a parte il Napoli (-3), nessun’altra è rimasta in scia. Senza Pjanic, a riposo per la Champions, Allegri non se l’è sentita di rinunciare pure al talento di Paulo Dybala, anche se dopo le parole della vigilia tutti credevano il contrario: «Paulo ha giocato bene, ha fatto salire la squadra. Lui è l’unico giocatore di raccordo tra difesa e attacco. L’ho schierato dall’inizio perché a Parma l’ho visto con una testa diversa, tutti e tre lì davanti si sono messi a disposizio­ne. In quella posizione Dybala può diventare determinan­te». De Sciglio, sostituito da Cancelo prima del fischio d’inizio, non preoccupa: «Ha sentito un fastidio al flessore e l’ho tenuto a riposo per precauzion­e, anche perché forse Alex Sandro è squalifica­to in Champions (in realtà non lo è, ndr)», ha spiegato Allegri. Chiude Roberto De Zerbi: «Contento di aver giocato nella loro metà campo. Meglio una sconfitta che ti dà consapevol­ezza di un punto non meritato».

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Massimilia­no Allegri, 51 anni, dal 2014 alla Juve GETTY

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