La Gazzetta dello Sport

Gonzalo, gioia a metà senza i tre punti Rino: «Servirlo di più»

●La prima rete rossonera del centravant­i decisiva per il pareggio: a fine partita esce nervoso dal campo

- Francesco Velluzzi INVIATO A CAGLIARI

La zampata del Pipita arriva dopo 56 minuti. Era ora. Va bene giocare per la squadra, va bene fare gli assist (decisivo quello per Cutrone contro la Roma), va bene entrare nei meccanismi, va bene inserirsi a Casa Milan, ma a Gonzalo Higuain il gol cominciava a mancare. E parecchio. Ne aveva segnati 16 nello scorso campionato con la maglia della Juventus che lo ha «scaricato» in nome di Sua Maestà Cristiano. Logico che la voglia del Pipita sia doppia, tripla. Dimostrare, esistere, segnare. E, se possibile, godere. «Quando non riesce a fare gol anche in amichevole comincia a irritarsi e questo ti fa capire che campione è», aveva raccontato Rino Gattuso.

VITTIMA CAGLIARI C’è voluto il Cagliari per far sbloccare l’argentino, che ai sardi non fa mai sconti e al Milan ha regalato il pareggio, sbrogliand­o una situazione che nel primo tempo era sembrata davvero molto difficile: sette gol in otto partite in cui ha incontrato i rossoblù. Una manna per lui. Il primo sigillo in questo torneo e, una volta fatto il primo, la ricerca ostinata del secondo che gli è sfuggito. Anche se Klavan e Romagna non lo hanno mollato un attimo e hanno chiuso tutti i varchi. Ma stavolta la sfida a distanza con Leonardo Pavoletti, che aveva già timbrato due volte (col Sassuolo) nelle prime tre giornate, l’ha vinta lui. Gonzalo ha segnato con il nono tiro tentato in questo campionato, il secondo nello specchio della porta.

RINO Higuain è uscito dal campo abbastanza nervoso e il suo nervosismo non è una novità. Nessuna parola, ma tutto tenuto rigorosame­nte dentro. Anche la gioia di quell’incantesim­o spezzato. Ma ci pensa il suo allenatore a eleggerlo come protagonis­ta. A Gattuso girano ancora: «Sì, per come abbiamo interpreta­to i primi 25 minuti. Gonzalo fa notizia per voi, non per me. Riesce a farti giocare bene, quando gli arrivano le palle, e ne ha avuto anche una seconda sulla quale poteva fare gol. La bravura deve essere più dei compagni, compagni nuovi, giovani che devono capire con chi hanno a che fare. Perché quando Gonzalo si muove negli ultimi 16 metri si muove con molta furbizia. Chi gioca vicino a lui deve capire come gioca e che movimenti fa. Ancora non lo stiamo sfruttando al massimo. Ma stavolta avrei volentieri barattato la vittoria col gol di Gonzalo». Lo score del centravant­i argentino parla anche di 14 passaggi positivi, due sponde, altrettant­i duelli vinti, un lancio positivo, 11 palle perse. Oltre ai due tiri nello specchio e a quello finito fuori. Numeri, ok. Ma Gonzalo è tornato.

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Gonzalo Higuain, 30 anni ANSA

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