La Gazzetta dello Sport

Strakosha paratutto avvisa: «Bisogna migliorare»

●«L’ultima palla con Caputo? Quando l’ho vista ho pensato al peggio, per fortuna è andata bene. Vittoria d’oro»

- Stefano Cieri INVIATO A EMPOLI

Specialità: parate decisive e incredibil­i all’ultimo secondo. Dall’Allianz Stadium di Torino al Castellani di Empoli, un anno dopo Thomas Strakosha indossa ancora i panni dell’eroe. Un’altra parata pazzesca, che salva la vittoria della Lazio mentre gli avversari già esultano per il pareggio. Incredibil­e a dirsi. E a vedersi. Perché sull’appoggio a occhi chiusi di Caputo, il portiere laziale s’inventa un balzo con tutti e quattro gli arti aperti per allargare al massimo la superficie di copertura della porta. E il suo gesto atletico è premiato, perché con la gamba sinistra impatta la palla dell’attaccante empolese e la devia in angolo. Angolo che l’arbitro Orsato non fa neppure battere perché il tempo è scaduto. Esattament­e come Mazzoleni a Torino nel mese di ottobre di un anno fa. Quando Strakosha intuì e respinse il rigore calciato da Dybala a partita finita, salvando pure in quell’occasione la vittoria della Lazio. Successo storico, quello, perché la Lazio non batteva la Juve in campionato da 15 anni. Ma da ricordare pure questo, perché ad Empoli i biancocele­sti hanno sempre faticato, tanto che prima di ieri il bilancio dei confronti in Toscana vedeva i padroni di casa in vantaggio (adesso è pari: 5 vittorie per parte e 3 pareggi).

EXTRAKOSHA Il successo porta la firma dell’albanese, anche se lui un po’ si schermisce: «No, il merito non è mio, è di tutta la squadra. Dobbiamo ancora migliorare, ma questi sono tre punti d’oro. Quell’ultima palla? Non me l’aspettavo, quando l’ho vista ho pensato il peggio, per fortuna è andata bene». Era andata bene, grazie a lui, pure alla mezzora del primo tempo, quando – sempre di piede – Strakosha è riuscito a respingere il tiro a colpo sicuro di Acquah. Un altro intervento prodigioso che, tuttavia, per i tifosi laziali non è una novità. Di lui si parla poco, forse perché è il classico anti-personaggi­o, ma le sue prestazion­i hanno avuto un peso specifico notevole sull’ascesa avuta dalla squadra di Inzaghi negli ultimi due anni. Un’ascesa coincisa con la crescita del ragazzo albanese, migliorato di partita in partita, come tecnica e come personalit­à. La sua stagione è partita decisament­e con il piede giusto. Prima dell’impresa di Empoli c’è stato anche il sorpasso (forse definitivo) ai danni dell’atalantino Berisha per il ruolo di titolare della sua nazionale. In patria, fino a non molto tempo, era «solo» il figlio di Foto, il mitico portiere e capitano dell’Albania degli anni Novanta. Andando avanti di questo passo è Foto che «rischia» di diventare «solo» il papà di Thomas. Per la sua gioia, ovviamente.

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GETTY Thomas Strakosha, 23

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