La Gazzetta dello Sport

USO AMPIO E TRASPARENT­E O È UN POTERE

●Il grande ex Petagna e Zapata: saranno loro, potenti e altruisti, a dare un’aria massiccia alla sfida

- di ANDREA DI CARO

Protocolli spiegati mille volte eppure non seguiti, discrezion­alità difficile da comprender­e, e conseguent­i errori evidenti. Non è certo un inizio di secondo anno fortunato per la Var.

Non un vero e proprio stadio da calcio, almeno per una sera. Il «Mazza», più che casa Spal, tra qualche ora sembrerà più un impianto da boxe. Solo che i protagonis­ti non saranno al centro, ma nelle due aree. Due pesi massimi pronti a duellare fino all’ultimo «gong». Da una parte i 189 cm di Zapata, dall’altra i 190 di Petagna. Insieme, circa 180 chili equamente divisi. Sgomiteran­no con le proprie armi: potenza e gioco per la squadra, con la porta nel mirino. Perché in palio non ci saranno solo 3 punti (Spal a 6, Atalanta 4), ma anche il primo centro in A con le nuove maglie. E in più un posto nel cuore di Bergamo (da conquistar­e per uno, da proteggere per l’altro, seppur con un pizzico di rammarico se segnasse da ex).

OLTRE IL GOL Petagna da quelle parti ha lasciato un ottimo ricordo. Parola di Gasperini, che lo ha «coccolato» alla vigilia: «È stato fondamenta­le per noi. Gli auguro il meglio, ovviamente dalla prossima». Parole al miele, motivo scontato: «Per lui prima la squadra e il gioco collettivo, anche a scapito di qualche rete in più. Però quanti assist, Gomez ne sa qualcosa» spiega Fausto Rossini, classe ‘78, 124 presenze con la Dea dal 1997 al 2003: «Non è facile giocare con tanti difensori addosso, in carriera mi è capitato spesso. Ma oltre al gol c’è anche altro, per questo mi piace Petagna». Al posto del quale è arrivato Zapata. «Una sola spiegazion­e: hanno puntato su un profilo ritenuto più “cattivo” – prosegue Rossini –, ma anche Zapata sa essere utile per i compagni. Rispetto a Petagna, però, è da considerar­e più “attaccante”». Attaccante, il colombiano, che per questa stagione ha le idee chiare: «Gli 11 gol con la Samp non sono bastati per la Russia, allora ne segnerò di più» ha detto pochi giorni fa Duvan sui rinnovati obiettivi dopo Genova. Una rincorsa che, dopo le prime tre gare in bianco (ma la prova di Roma è stata super), riparte oggi: «Bene l’anno scorso, qui potrà fare anche meglio grazie al gioco di Gasperini», dice ancora Rossini. Idee diverse, invece, su Cornelius. Al Bordeaux dopo 7 gol segnati in 35 gare a Bergamo. E qui rientra in gioco proprio Rossini. INSIEME Zapata e Petagna? Per l’ex atalantino si potrebbe eccome: «Perché rinunciare ad Andrea a luglio per confermare Cornelius, ceduto poi a fine agosto? Qualche valutazion­e è stata sbagliata. Altrimenti, se le cose fossero andate diversamen­te, oggi Gasperini potrebbe schierare entrambi». Agli antipodi per certe caratteris­tiche, simili per altre: «Ma potrebbero coesistere, avrebbero tutto per formare un’ottima coppia d’attacco». Parola di un (ex) peso massimo che si gusterà questa «sfida nella sfida», fino all’ultimo gong. In un impianto da boxe, almeno per una sera.

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Da sinistra Andrea Petagna, 23 anni, ex nerazzurro, e Duvan Zapata, 27, punta dell’Atalanta IPP/LAPRESSE
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