La Gazzetta dello Sport

●Contro il Sassuolo arriva la quarta vittoria di fila: a De Zerbi non basta il gol nel finale di Babacar, con successiva espulsione di Douglas Costa

- Fabio Licari

Einfine venne il giorno di Cristiano Ronaldo che, con meno ansia da prestazion­e, sarebbe già il capocannon­iere. Questo per chiudere qualsiasi discorso sul suo digiuno: due gol, i primi italiani, non certo gli ultimi, e un altro fallito sottorete. La Juve è quasi in fuga, pensa se può preoccupar­si di CR7. Le questioni sono altre, probabilme­nte dolori di assestamen­to di chi, anche con il Sassuolo, ha momenti di manovra «madridista», cioè spettacolo, palleggio e superiorit­à impression­anti. Ma poi è assalito da cali di tensione improvvisi: qualche enigma tattico, solita distrazion­e difensiva che fa subire gol. Cose che si risolvono. Il calendario ha dato una mano, il Sassuolo idem. Non è fuga perché siamo appena alla quarta: ma il Napoli 2o a -3, e le presunte grandi laggiù in fondo, sembrano dire che la Juve è molto più forte e questo scudetto può soltanto perderlo. Però alla fine è soltanto 2-1. Troppo poco per quanto s’è visto e intuito.

La copertina è di Ronaldo. Negli errori del primo tempo c’è il comprensib­ile stress. Poi però si rivede CR7. L’1-0 è da centravant­i d’area, che sfrutta il millesimo di secondo d’anticipo, e l’errore rivale (Ferrari che rinvia sul suo palo), per castigare. Il secondo è un diagonale in contropied­e che sembra facile, ma soltanto perché è lui a tirare. In totale almeno 8 conclusion­i e la conferma che Ronaldo spalanca orizzonti mai visti. Gli basta partire palla al piede per richiamare due marcatori, terrorizza­re le difese e liberare i compagni. E forse Allegri ha trovato la soluzione – per noi da sempre la migliore – per farlo convivere con Dybala: il 4-3-1-2.

Questa, più dei gol di Ronaldo, è la vera novità. Se l’argentino fosse rimasto fuori

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