●Contro il Sassuolo arriva la quarta vittoria di fila: a De Zerbi non basta il gol nel finale di Babacar, con successiva espulsione di Douglas Costa
Einfine venne il giorno di Cristiano Ronaldo che, con meno ansia da prestazione, sarebbe già il capocannoniere. Questo per chiudere qualsiasi discorso sul suo digiuno: due gol, i primi italiani, non certo gli ultimi, e un altro fallito sottorete. La Juve è quasi in fuga, pensa se può preoccuparsi di CR7. Le questioni sono altre, probabilmente dolori di assestamento di chi, anche con il Sassuolo, ha momenti di manovra «madridista», cioè spettacolo, palleggio e superiorità impressionanti. Ma poi è assalito da cali di tensione improvvisi: qualche enigma tattico, solita distrazione difensiva che fa subire gol. Cose che si risolvono. Il calendario ha dato una mano, il Sassuolo idem. Non è fuga perché siamo appena alla quarta: ma il Napoli 2o a -3, e le presunte grandi laggiù in fondo, sembrano dire che la Juve è molto più forte e questo scudetto può soltanto perderlo. Però alla fine è soltanto 2-1. Troppo poco per quanto s’è visto e intuito.
La copertina è di Ronaldo. Negli errori del primo tempo c’è il comprensibile stress. Poi però si rivede CR7. L’1-0 è da centravanti d’area, che sfrutta il millesimo di secondo d’anticipo, e l’errore rivale (Ferrari che rinvia sul suo palo), per castigare. Il secondo è un diagonale in contropiede che sembra facile, ma soltanto perché è lui a tirare. In totale almeno 8 conclusioni e la conferma che Ronaldo spalanca orizzonti mai visti. Gli basta partire palla al piede per richiamare due marcatori, terrorizzare le difese e liberare i compagni. E forse Allegri ha trovato la soluzione – per noi da sempre la migliore – per farlo convivere con Dybala: il 4-3-1-2.
Questa, più dei gol di Ronaldo, è la vera novità. Se l’argentino fosse rimasto fuori