La Gazzetta dello Sport

Spalletti conosce la strada «Vinciamo e sarà la svolta»

●Sotto accusa per i risultati, è l’uomo di maggiore esperienza in Champions: «È decisiva, non possiamo sbagliare. Troppi giocatori sotto il livello abituale»

- Davide Stoppini INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)

Luciano Spalletti è figlio di un guardacacc­ia, magari non sarà troppo felice di sapere che il 61, nella smorfia, è il numero del cacciatore. Sessantuno come le volte che il tecnico ha ascoltato l’inno Champions, tra playoff, gironi, partite a eliminazio­ne diretta, attimi di gioia e di frustrazio­ne, gloria e disappunto. Spalletti e la Champions è tutto e il contrario di tutto. È la guida turistica che porta dentro Disneyland – copyright Luciano – la sua scuola calcio. Una scuola calcio di cui non si vedono i risultati e allora funziona un po’ come le scuole di oggi, con i genitori che se la prendono con il maestro invece che con i propri figli. Ecco, Spalletti è il maestro sotto accusa, a cui viene chiesta un’invenzione, una magia per tirare fuori l’Inter dal tunnel.

DECISIVA Del sessantuno s’è detto, del significat­o del 62 che Spalletti raggiunge stasera è meglio lasciar perdere, a Napoli lo chiamano ‘o muorto acciso. Meglio pensare al Tottenham e a «una partita che ci può far sterzare». Più di così, cos’altro aggiungere? Questo: «Dobbiamo giocare questa partita come fosse già decisiva». Lo è, non c’è mica bisogna di inventarsi una motivazion­e. Lo è perché a bocce ferme i ragionamen­ti in ottica qualificaz­ione possono e devono essere fatti proprio sul Tottenham e un risultato negativo compromett­erebbe il girone. Ma la serata è decisiva anche per riposizion­are le caselle al punto giusto del percorso. Spalletti ha firmato un contratto fino al 2021 un mese fa e pare passato un decennio, il vociare su Antonio Conte non ha i minimi riscontri in società ma è un qualcosa su cui fare conto, almeno a livello ambientale. E allora serve lo Spalletti che in Champions ha espugnato il Bernabeu ed eliminato il Lione, molto più di quello del playoff perso contro il Porto ed esonerato dallo Zenit nel 2014 tra l’andata e il ritorno degli ottavi con il Dortmund.

IL COLLOQUIO Serve, in definitiva, un’Inter diversa. «Mi preoccupa il fatto che molti calciatori fin qui siano stati sotto il loro livello abituale – ancora il tecnico –, ma non la mancanza di esperienza dei miei giocatori: saranno più forti il peso della sofferenza fatta l’anno scorso per vivere queste serata, la voglia e la curiosità di esserci. È una gara che capita a proposito. Questa è una competizio­ne che non baratteres­ti per niente al mondo. E che l’Inter deve poter giocare in maniera stabile, ecco perché in campionato bisogna recuperare al più presto i punti». Il riferiment­o è al quarto posto. «Non ammetto che la mia squadra perda l’ordine e il sistema di gioco dopo aver incassato il gol, come accaduto con il Parma. L’ho detto ai miei calciatori, nel colloquio avuto ieri (domenica, ndr). Loro sono rimasti in silenzio. Motivo? Erano d’accordo con me. E poi hanno recepito il concetto del “chiacchier­are poco e fare molto”. Non tutto è stato sbagliato, ma sui risultati dobbiamo stare zitti. E io ho la fetta più importante delle responsabi­lità». Ombrello e modello, come quando spiega a Brozovic: «Corre troppo, va a fare anche il terzino per risolvere in prima persona le cose, ma così perde lucidità. Deve restare in centro a dirigere. E noi tutti dobbiamo fare la partita, tentando di tenere il pallone: il Tottenham è forte, ma lo siamo anche noi». Non resta che farlo vedere.

IL MOTIVO

Sul colloquio con la squadra: «Non accetto che si perda ordine in campo. E i giocatori mi hanno ascoltato in silenzio»

 ?? IPP ?? Luciano Spalletti, 59 anni: ultima volta in Champions, con la Roma, nell’agosto 2016
IPP Luciano Spalletti, 59 anni: ultima volta in Champions, con la Roma, nell’agosto 2016
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy