La Gazzetta dello Sport

Vendetta Petagna, Spal 2 a L’Atalanta è un fantasma

●Una doppietta dell’ex spinge Semplici alla pari con il Napoli: festa nel nuovo stadio Mazza. Ma dov’è finita la Dea spettacolo?

- Luca Calamai INVIATO A FERRARA

La vendetta dell’ex. Concetto non originale, ma che stavolta calza a pennello per Andrea Petagna. L’Atalanta lo ha liquidato in estate: cercava qualcosa di più importante nel ruolo di «attaccante di peso». Chissà se Gasperini avrà qualche rimpianto dopo aver visto Petagna affondare la sua squadra con una doppietta (la prima per lui in Serie A) che consente alla Spal di salire al secondo posto in classifica. Accanto al Napoli e dietro solo alla Juve. C’è ancora posto per qualche storia romantica nella gelida industria del pallone. La Spal e Ferrara, in realtà, vincono due volte. Sul campo e nel regalare a una tifoseria appassiona­ta il nuovo stadio Mazza. Realizzato a tempo di record, in appena 80 giorni. A dimostrazi­one che certe imprese sono possibili. Lavorando giorno e notte e sfidando la burocrazia. La Spal (che non partiva così bene nella massima serie dal 192-63) oggi è un esempio per tutti nel calcio italiano.

PROBLEMI Nel primo tempo Semplici e Gasperini scelgono la stessa fascia per cercare di sfondare. La Spal ci prova sull’asse Kurtic-Lazzari; l’Atalanta si affida al Papu Gomez tenuto largo a sinistra. Buone idee. Che però producono poco. A metà frazione Gasperini ordina a Ilicic (al debutto stagionale) di scaldarsi. E al 38’ lo manda in campo al posto di un deludente Rigoni, spesso dimenticat­o dai compagni. Ma non è davanti il problema della Dea. È in mezzo al campo che l’azione non parte mai nei tempi giusti.

SHOW In avvio di ripresa inizia lo show di Petagna, che sblocca il risultato dopo 5’ raccoglien­do una respinta di Gollini su colpo di testa di Felipe. E la difesa dell’Atalanta dov’è? La Dea vacilla. E così la Spal raddoppia. Stavolta non è un gol alla Petagna. Cioè di potenza. L’attaccante lavora bene il pallone appena dentro l’area poi calcia di sinistro. La sfera, complice una deviazione involontar­ia di Toloi, prende un effetto strano: Gollini è scavalcato ed è il 2-0. Gasp prova a ridare anima a un’Atalanta che ha smarrito senso d’identità. E geometrie. Inserisce prima Pasalic poi Barrow (al posto di Gomez colpito alla coscia). La Dea passa a un 3-3-1-3. Con Pasalic dietro le tre punte. Ma la Spal oltre ad avere tante energie dimostra anche grande attenzione nella fase difensiva. La favola va sostenuta con tanta sana realtà. L’Atalanta ci prova fino alla fine ma va a sbattere contro il bunker spallino. Dopo l’eliminazio­ne al playoff di Europa League, anche il campionato parte in salita per Gasperini. I problemi di Ilicic, ancora lontano da una condizione fisica ottimale, hanno tolto qualità, assist e gol alla Dea. Niente è compromess­o ma l’Atalanta deve ritrovare prima di tutto la sua identità. Sogna invece la Spal. Ma nessuno si aspetti parole fuori posto anche con il secondo posto in classifica.

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GETTY IMAGES Andrea Petagna, 23 anni, corre pazzo di gioia dopo il suo secondo gol, inseguito da Fares
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RIGORE? SÌ, ANZI NO Petagna su Ilicic sulla linea: solo punizione e niente Var

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