La Gazzetta dello Sport

Ronaldo, notte amara Ora rischia due turni

●Il club indispetti­to, Allegri: «La Var avrebbe evitato l’errore». E la sorella del portoghese: «Una vergogna!»

- Fabiana Della Valle INVIATA A VALENCIA

Il re non è nudo ma è a terra e piangente, come un eroe greco rimasto senza scudo e senza spada nel mezzo della battaglia. Il grido di uno stadio che non l’ha mai amato, e che ha cercato di innervosir­lo dal primo istante del riscaldame­nto, lo accompagna mentre si rialza con le mani alla testa: «Fuera, fuera», fuori, urla il popolo di Mestalla ostentando la sua estasi irriverent­e, ma di breve durata. Gli occhi umidi di Cristiano Ronaldo si posano sul pipistrell­o disegnato a bordo campo, simbolo della città di Valencia. Si dice che il Rat Penat (così si chiama in Spagna) sia una creatura negativa e foriera di disgrazie, di sicuro a Ronaldo non ha portato fortuna. Qui, nel 2011, il portoghese segnò un gol storico nella finale di Copa del Rey contro il Barcellona. Qui ha fatto 8 reti in 9 partite. Qui, il re della Champions ha subito forse la più grande umiliazion­e della sua carriera: un’espulsione, cosa che mai gli era capitata nella «sua» competizio­ne. Era successo sei volte in carriera tra United (2) e Real (4), mai in Europa.

L’EPISODIO Minuto 29: c’è uno scontro in area tra Murillo e Ronaldo; l’ex interista rimane a terra, CR7 lo invita a rialzarsi e gli mette una mano sulla testa. Più che una tirata di capelli pare un buffetto, al massimo da giallo, ma l’addizional­e Marco Fritz deve aver visto in quel gesto qualcosa che è sfuggito al resto del mondo. È lui a fare la segnalazio­ne all’arbitro Brych, che dopo avergli chiesto tre volte «E’ da rosso?», chiama Ronaldo e gli mostra il rosso. Cristiano è incredulo, si butta a terra, si sente come se avesse subito un oltraggio. Esce piangendo, dopo aver parlato a lungo con Marcelino, consolato prima dai compagni, poi dal vice di Allegri, Marco Landucci, e da Pavel Nedved. L’alieno non si è mai vergognato di mostrare la sua fragilità: fin da quando era bambino, il pianto è sempre stato lo sfogo più immediato nei momenti di difficoltà. Uscì in lacrime quando si fece male all’Europeo, ma quella sera provava un misto di rabbia e dolore. Stavolta l’emozione dominante è la frustrazio­ne per l’ingiustizi­a subita. Cris era carico, forse troppo. Voleva rispondere alla tripletta di Messi, invece Brych (ieri inadeguato) lo stesso che fischiò a Cardiff, dove il portoghese sollevò la quarta Coppa dopo aver battuto la Juventus, è diventato il suo carnefice. Perché Ronaldo non solo ha bucato la prima, ma salterà Young Boys (in casa) e United (in trasferta) per squalifica (il regolament­o prevede due giornate per rosso diretto). Tre gare out (compresa la prima) come Gigi Buffon, espulso nell’ultima di Champions della scorsa stagione e ora spettatore col Psg.

SERVE LA VAR «Vergogna – ha scritto Katia, sorella di Ronaldo, su Instagram – ma sarà fatta giustizia». Fabio Paratici in tribuna era furibondo, tutta la Juventus lo è, convinta di aver subito un’incredibil­e ingiustizi­a. «Il Var avrebbe aiutato l’arbitro in questa decisione – ha commentato Massimilia­no Allegri –. Rimanere in 10 al 29’ per un’espulsione che non c’era poteva complicarc­i le cose. Ronaldo avrà bisogno di tempo per tranquilli­zzarsi. E’ rimasto molto male. Ora bisogna passarci sopra e prepararci per il Frosinone. Deve reagire. Speriamo di non perderlo per troppe giornate». Il re è uscito sconfitto dalla prima battaglia, ma la guerra è ancora lunga.

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1 ● 1 Bonucci, Chiellini, Bernardesc­hi e altri giocatori della Juventus consolano Cristiano Ronaldo dopo l’espulsione GETTY ● 2 Il corpo a corpo tra la stella portoghese e Jeison Murillo, prima che il difensore del Valencia cada a terra ANSA● 3 CR7 appoggia una mano sulla testa dell’ex Inter: non è chiaro se gli tiri i capelli o se sia un semplice tocco ANSA
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