La Gazzetta dello Sport

Dal 3-2 di Recoba alla Samp all’urlo di Pandev Vecino entra nella collezione Grandi Rimonte

- V.cla.

MILANO

La regola è: mai andare via prima. Del resto lo dice anche l’inno, che «quando sembra finita può durare una vita». Risorgere così non è certo cosa all’ordine del giorno, ma nemmeno una primizia assoluta per i nerazzurri. La collezione di rimonte inizia a essere piuttosto ricca, con la premiata ditta Icardi-Vecino che ha firmato le ultime due. La precedente è quella che ha reso possibile la Champions, con la Lazio raggiunta e superata fra il minuto 78 e l’81, dal 2-1 al 3-2. Quel risultato lì, 3-2, è un classicone delle rimonte nerazzurre: l’origine della specie è da ricercarsi in Inter-Sampdoria, della stagione 2004-05. Ormai entrato nella mitologia e tramandato da padre in figlio, quel match vide Tonetto nel primo tempo e Kutuzov al 38’ della ripresa mettere in ghiaccio la gara. Mentre il pubblico defluiva e imprecava, al 43’ Martins accorciò, Vieri nel recupero e Recoba con un gran tiro da fuori al 47’ ribaltaron­o tutto. Lo stadio ovviamente impazzì. Sarebbe successo ancora, nell’agosto 2006 per la Supercoppa italiana: quella volta la Roma di Spalletti era sul 3-0, prima che Vieira, Crespo e ancora Vieira fissassero il 3-3. Una punizione di Luis Figo, nei supplement­ari, valse la coppa.

IL BIENNIO L’Inter diventa stabilment­e pazza nel biennio 2009-2011. In Serie A gli episodi sono due, con un 3-2 del Siena (clamoroso a San Siro), che resiste fino a 2’ dalla fine, prima che Sneijder e un Samuel centravant­i della disperazio­ne confermino che quello è un anno magico per la banda Mourinho. Dodici mesi dopo, con Leonardo in panchina, al Palermo non basteranno 2 gol di vantaggio (due di Pazzini, poi Eto’o). Ma è in Champions che si dà il meglio: la cavalcata fino a Madrid ha lo snodo cruciale a Kiev, quando l’Inter è sotto e virtualmen­te fuori fino all’86’: poi Milito e Sneijder rompono il muro di vetro sulla porta ucraina. Anche la semifinale di andata, col Barça, parte con un gol degli altri: Pedro. Però la rimonta è veemente, sul 3-1 di Milito la struttura del Meazza viene testata: trema. L’onda lunga post Triplete arriva all’anno seguente, col l’ottavo col Bayern. A Monaco è sotto 2-1 al 45’, quasi a casa. Sneijder riapre, Pandev a 2’ dalla fine rinverdisc­e la tradizione. Tempi lontani? Ci pensa Vecino.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? In alto da sinistra la gioia di Recoba con la Samp e quella di Figo con la Roma. Sotto Sneijder a Kiev e Pandev a Monaco ANSA-AP-LAPRESSE
In alto da sinistra la gioia di Recoba con la Samp e quella di Figo con la Roma. Sotto Sneijder a Kiev e Pandev a Monaco ANSA-AP-LAPRESSE

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy