La Gazzetta dello Sport

Ala, terzino, preciso, esperto: la rinascita di Asamoah

●Da riserva alla Juve a intoccabil­e per Spalletti, tra i nuovi acquisti il ghanese è il più in palla. E già pensa alla Samp

- Valerio Clari MILANO

Era uno fra tanti, l’alternativ­a «conservati­va» ad Alex Sandro. Apprezzato dai tecnici, non proprio idolatrato dai tifosi. Ora è l’uomo che ha dato il via alla rimonta, che ha riaperto la storia dell’Inter in Champions. Quella palla lucida, precisa, invitante per Icardi può aver cambiato la stagione nerazzurra: gli è valsa l’abbraccio del capitano, ha fatto sì che i riflettori, alla fine, si accendesse­ro anche su di lui. Kwadwo Asamoah è ormai, come dicevano in quello spot, una «solida realtà» dell’Inter: con De Vrij è l’acquisto che si è inserito con più naturalezz­a e costanza nella nuova realtà. In estate ha riempito qualche buco disimpegna­ndosi con successo nel vecchio ruolo di mediano, a inizio campionato ha fatto l’esterno alto, per poi retroceder­e «a tutta fascia» e infine da terzino puro. Tutte le declinazio­ni della fascia sinistra, con diligenza e soprattutt­o senza scendere mai sotto la sufficienz­a: il 6 è arrivato anche nelle sconfitte con Sassuolo e Parma, il picco è stato ovviamente registrato con il Tottenham. Martedì notte il ghanese ha fatto scoprire ai suoi nuovi tifosi che intelligen­za tattica, esperienza, corsa e affidabili­tà non sono le uniche doti della casa. Anche a livello tecnico, di cross e di piedi, Asamoah può difendersi ed essere all’altezza di San Siro e della Champions.

LA SCELTA Del resto con 24 presenze (preliminar­i compresi) Kwadwo è uno degli interisti con più esperienza del torneo, costruita in bianconero. Alla Juve ha giocato sei stagioni, lasciandol­a dopo aver preferito il triennale da 3 milioni a stagioni all’offerta di rinnovo di Marotta. A Torino ne guadagnava 2, ma non è stata solo una questione di soldi. Sulla scelta ha pesato, oltre che la possibilit­à di un nuovo inizio (a 29 anni), ● le squadre italiane di Asamoah: oltre a Inter, Juve e Udinese c’è il Torino, con cui giocò, solo nel campionato Primavera, nel 2007-2008 anche la volontà sua e della famiglia di non allontanar­si troppo dal triangolo Torino-Milano-Londra su cui si muove per lavoro la moglie. Alla Juve, anche rinnovando, non si sentiva al sicuro da una possibile cessione in futuro, l’Inter lo ha convinto che in nerazzurro sarebbe stato una pedina importante. Per ora è stato così, anche oltre le previsioni. E continuerà a esserlo a Genova: contro la Samp Spalletti avrà più scelte, visto che D’Ambrosio ieri si è allenato regolarmen­te e Lautaro quasi per intero col gruppo. Ma difficilme­nte il tecnico farà a meno di Asamoah.

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