La coperta di Carlo è un po’ corta Napoli senza gol
●Ancelotti col 4-4-2 ha migliorato la fase difensiva, ma è arrivata solo una rete in tre gare
Troppo presto per emettere sentenze ma, ad un mese dall’inizio della stagione, un’analisi del momento ci può stare. Soprattutto se le ragioni te l’impongono. È quanto, probabilmente, starà facendo Carlo Ancelotti in queste ore. Il pareggio di Belgrado, nell’esordio in Champions League, ha dato una forte spallata alle ambizioni di qualificazione. Il suo Napoli s’è bloccato dinanzi all’inconsistenza della Stella Rossa, inferiore sul piano tecnico-tattico. Non ha saputo approfittare dell’emozione dei serbi in una notte di grande festa, organizzata per il ritorno nella massima competizione europea dopo 26 anni. S’è ritrovato fragile dinanzi ai suoi stessi difetti, che non ha saputo eliminare nei 90’ del Marakana. La sterilità dell’attacco,è una novità che apre ad alcune riflessioni.
INCONCLUDENTE Partiamo dai numeri. Dicono che il Napoli ha realizzato 6 reti in queste prime 5 gare della stagione. E raccontano pure che ne ha segnato uno solo nelle ultime tre. Poco, troppo poco per una squadra che ha sempre fatto leva sulla potenza offensiva, che ha avuto in Mertens il vice cannoniere del campionato due anni fa (28 reti). Il gol di Insigne, realizzato alla Fiorentina, è ciò che resta degli ultimi tre impegni che hanno prodotto una sconfitta (Sampdoria), una vittoria (Fiorentina) e un pareggio (Stella Rossa). Risultati che non permettono di avere la continuità richiesta dal tecnico.
DUTTILITÀ TATTICA L’astinenza sotto rete potrebbe trasformarsi in un problema serio se l’allenatore non individuerà la formula giusta per esaltare la forza dei suoi attaccanti apparsi poco convinti nelle conclusioni. Il 4-3-3 è stato il modulo degli ultimi tre anni, ovvero del periodo migliore del Napoli di De Laurentiis. Ed è ripartito proprio da questo schema, Ancelotti. Col tridente offensivo, è stato ribaltato il risultato della prima giornata (1-2 all’Olimpico contro al Lazio); quello della settimana successiva, contro il Milan (3-2) addirittura con 42-3-1. Poi, c’è stato il crollo di Marassi che ha spinto Ancelotti a modificare qualcosa. Con la Fiorentina, ha introdotto il 44-2, uno schema che assicura alla difesa una maggiore copertura, ma toglie qualcosa alla fase offensiva. Insigne gioca in posizione più centrale dove, secondo l’allenatore, dovrebbe rendere meglio. Al suo fianco è stato schierato Milik, ma i due fanno fatica a ritrovarsi, mentre Mertens appare un po’ indietro nella condizione. E poi Callejon, che schierato nei 4 di centrocampo, agisce più distante dall’area avversaria. Insomma, mancano i gol e il dato è inconfutabile. A Belgrado, il tecnico ha concluso la gara con 4 attaccanti per provare a vincere ma, forse, a quel punto la squadra non ne ha avuto più. Ancelotti pretende un Napoli con più identità, mentre le statistiche gli consigliano il 4-3-3: l’anticipo della domenica a pranzo contro il Torino potrebbe fornire nuove indicazioni per il futuro.
DOBBIAMO TROVARE ANCORA EQUILIBRIO, SIAMO STATI UN PO’ LENTI
CARLO ANCELOTTI SULL’ASSETTO AZZURRO
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