VOLTI NUOVI E INTENSITÀ PER EVITARE I BLACKOUT
Un anno fa, dopo tre stagioni a guardare, il ritorno in Europa del Milan sembrò un omaggio alla nobiltà di un club da sette Coppe Campioni/Champions: il palcoscenico era il Prater di Vienna, dove le milanesi, non solo i rossoneri, avevano sollevato la coppa più bella. Per far valere la loro storia aristocratica, ma anche per inferiorità altrui, i rossoneri vinsero 5-1 contro l’Austria.
Questo Milan diverso, liberatosi di ombre cinesi e affidato a ex leggende sul campo e a decantati fuoriclasse della finanza, riparte dal Lussemburgo, terra di retrovia solamente calcistico: un appuntamento casuale, frutto dei giochi del calendario, ma che sembra voler unire la sostanza con le ambizioni. Ricostruire un’anima europea che porti ai milioni e al prestigio è la missione a lungo termine dei nuovi comandanti. Quella più attuale coinvolge Rino Gattuso, che non ha ancora visto una partita «completa» in questa stagione, e s’intende un rendimento costante nei 90 minuti, senza black out, rincorse o regali.
Tra debuttanti assoluti o da titolari, l’allenatore disegnerà un Milan tutto nuovo. Sono le classiche partite in cui c’è soltanto da perdere, perché anche un 5-1, come a Vienna, verrebbe catalogato come troppo semplice per costituire un progresso. Quindi l’allenatore si affida a gente diversa, che cerchi la propria crescita per agevolare quella del gruppo. E se qualcuno sbanda, toccherà a Reina e Higuain rimetterlo in strada.