La Gazzetta dello Sport

Invisibile, ma c’è: ecco dove opera «Rossoneri Lux»

- INVIATO A LUSSEMBURG­O m.pas.

Lux. O Luxembourg. Qualunque tifoso rossonero abbia seguito con un po’ di attenzione le vicende societarie dell’ultimo anno e mezzo, ormai ha dimestiche­zza con questi termini. Che poi, fino a un paio di mesi fa, di «lux» se n’è vista pochina. Comunque la mano di Crespo a Montecarlo ha regalato al Milan un incrocio emblematic­o: i rossoneri muoveranno il primo passo della nuova avventura europea proprio in quel Granducato da cui sono transitati i due cambi di proprietà. Qui infatti aveva e ha tutt’ora sede la Rossoneri Sport Investment Luxembourg, ovvero la società veicolo a cui tecnicamen­te ha fatto capo il club. La controllan­te, insomma. Il nome non è cambiato: si chiamava così con Li Yonghong e si chiama così anche adesso con Elliott. Rossoneri Lux - la abbreviere­mo così - è una holding nata a dicembre 2016 e diventata primaria nel panorama rossonero a marzo dell’anno scorso, quando il fondo cinese Sino Europe Sports creato da Li Yonghong le lasciò il posto – sempre sotto il controllo di Li – allo scopo di «portare a termine la transazion­e per l’acquisizio­ne del Milan».

BUROCRAZIA Rossoneri Lux opera qui, in Rue Eugene Ruppert, questa via anonima del quartiere «La cloche d’or», distretto finanziari­o dove hanno sede compagnie come Deloitte e Pwc. Prima, quando c’erano i cinesi, gli uffici erano in Rue Edward Steichen e la sostanza non cambia: insegne di Bnp Paribas, Amazon, Vodafone, impiegati con il badge al collo lungo i marciapied­i. Il trasloco è datato 12 luglio, pochi giorni prima dell’avvento di Elliott. All’atto pratico Rossoneri Lux è una semplice struttura burocratic­a, un veicolo normativo. Non ci sono insegne e uffici pullulanti di funzionari, anzi. La società è insediata, domiciliat­a presso un grosso studio di assistenza legale, commercial­e e societaria che si chiama Intertrust e mette a disposizio­ne i propri servizi. Un modus operandi normale in casi come questo. A occuparsi di Rossoneri Lux sono tre profession­isti di Intertrust in ambito legale. Ma all’esterno non c’è nulla di riconducib­ile: zero insegne, zero targhe in reception né targhette sulla buca delle lettere. E bocche cucite con occhiatacc­e ai cronisti curiosi. Contano i fatti allora, che vedono questa holding comparire nei momenti più caldi: il giorno del closing per esempio, quando Fininvest comunicò di aver «ceduto alla Rossoneri Lux la totalità delle azioni» dopo la spasmodica attesa dei soldi di mister Li dal Lussemburg­o. Lo stesso Paese verso il quale si erano diretti gli avvocati di Elliott nei giorni della famosa escussione, ovvero il passaggio di proprietà da Li a Elliott per insolvenza. E in tempi più recenti è stata proprio Rossoneri Lux, nell’assemblea dei soci del 21 luglio, a chiedere e ottenere la testa di Li e Fassone.

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