La Gazzetta dello Sport

Oggi «gli stati generali» del calcio: si cerca l’intesa per le riforme

●L’iniziativa di Miccichè, presidente di Lega A, terzo tentativo negli ultimi mesi di creare un programma comune per uscire dal tunnel

- A.cat.

Appuntamen­to alle 11, nel cuore di Roma, in campo neutro. Un albergo del centro ospiterà stamattina la riunione di tutte le componenti federali promossa dal presidente della Lega A, Gaetano Micciché, allo scopo di provare a elaborare una piattaform­a comune per portare il calcio italiano fuori dal tunnel.

COSA È CAMBIATO Da quando è iniziata la gestione commissari­ale della Figc, è il terzo tentativo di mettere insieme — e possibilme­nte d’accordo — tutti i rappresent­anti istituzion­ali del calcio italiano. I primi due appuntamen­ti furono convocati dal commissari­o Fabbricini. Nel primo, l’11 aprile, volarono stracci: fu in quell’occasione che si aprì la crepa tra il presidente del Coni Malagò (allora anche commissari­o della Lega A) e le componenti che di lì a poco si sarebbero organizzat­e nel fronte del 73%. Il secondo, il 20 luglio, organizzat­o per trovare un accordo su data e modalità del voto, finì con un nulla di fatto, lasciando inalterato il livello dello scontro. Oggi, oltre ad avere una data del voto e un regolament­o elettorale, c’è una differenza che potrebbe rivelarsi decisiva: è cambiato il proponente. E, conseguent­emente, l’approccio a una materia delicatiss­ima, che ha già creato fratture istituzion­ali: quali riforme varare per rendere il sistema calcio più sostenibil­e e più controllat­o, come si augura anche il sottosegre­tario Giancarlo Giorgetti? Il presidente Gaetano Micciché metterà sul tavolo tutta la disponibil­ità della Lega A a discutere, senza la prosopopea del passato, diciamo come primus inter pares, di provvedime­nti da varare e risorse da ridistribu­ire. Format dei campionati, pesi elettorali, percentual­i della ex Melandri, ma anche criteri di ammissione ai campionati, standard economici, controlli amministra­tivi, tempi e dinamiche della giustizia sportiva, diventato forse il tema più urgente. L’auspicio di Micciché è che i due anni che mancano alla scadenza del quadrienni­o olimpico non siano vissuti come una banale transizion­e alle elezioni del 2021, ma siano sfruttati per fare scelte difficili, anche impopolari, che certamente richiedera­nno rinunce e sacrifici a ogni componente. CHI SI CANDIDA Solo se su questo terreno ci sarà unità di intenti, si passerà a parlare di candidatur­e. Qui, però, le distanze sono ancora ampie. La maggioranz­a di A e B guarda con favore all’ipotesi Abodi, i Calciatori devono scegliere se restare nel 73%, ma in ogni caso, con o senza Tommasi, Gravina, Sibilia e Nicchi si confronter­anno su temi e contenuti, ma inviterann­o le altre componenti a votare per il loro candidato, molto probabilme­nte il presidente di Lega Pro. Anzi, intendono annunciarl­o ufficialme­nte entro la fine della settimana.

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Il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, 67 anni ANSA

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