CRISTIANO CONQUISTATO DALL’AFFETTO BIANCONERO
●Cristiano sempre più colpito dal club e dai compagni per il sostegno dopo Valencia
Tanta solidarietà dopo il rosso di Valencia. CR7 vuole ringraziare alla sua maniera: con i gol
Nella foto più iconica di questi tempi bianconeri si vede mezza Juve raccogliere da terra il Cristiano piangente. Ecco, Ronaldo domani vuole essere immortalato mentre ricambia, con le braccia tese verso la Juve. Si è messo in testa di sollevare i bianconeri e portarli ancora più su, di «rialzare» i compagni che hanno eretto la trincea attorno a lui. Pazienza se sono tutti saldamente in piedi sulle proprie gambe, primissimi in campionato e primi pure in Champions: da CR7 possono pur sempre ricevere una spinta poderosa. Il portoghese può farlo nell’unico modo che conosce, con la solita piroetta volante dopo un gol. Gli è successo due volte in casa domenica scorsa contro il Sassuolo, ma ancora mai lontano da Torino. Le cose sembravano mettersi bene a Valencia, in uno stadio conosciuto e anche piuttosto amico, ma poi l’abbaglio di color rosso dell’arbitro Brych ha reso impossibile la ricerca. Domani a Frosinone, contro una difesa molliccia e perforata cinque volte dalla Samp, Cristiano ha qualche chance di affondare i canini. Del resto, che sia trasferta o casa, non ha mai fatto grossa differenza per lui: dei 575 gol segnati con i club, ben il 40,8% è arrivato nei campi avversari (235 contro i 321 casalinghi e 19 in campo neutro). Anzi, più lo stadio è bollente, più fischia il nemico, più Cristiano alla fine esulta: la squadra castigata più volte in trasferta, oltre al Siviglia, è il Barcellona (12 volte). Il nuovo «Stirpe» sarà pure un gioiellino, ma incute un po’ meno timore del Camp Nou.
LO SFOGO Quei bestioni di Emre Can e Mandzukic a fare da bodyguard dopo la spettinata a Murillo, Bernardeschi che gli urla all’orecchio «sei il numero uno», la squadra tutta che lo consola nell’intervallo e lo cerca per primo alla fine. Poi la citazione di Dumas cinguettata dal presidente Agnelli con la foto ormai nota. Inutile aggiungere nel calderone il diluvio di solidarietà dei tifosi con tanto di hashtag ad hoc #JusticeforCR7. La Juve, in ogni sua articolazione, ha abbracciato il proprio campione vittima di ingiustizia e la cosa non è passata inosservata. Gente molto vicina a Cristiano conferma che tanto amore ha fatto centro: Ronaldo è rimasto colpito da questo grande abbraccio concentrico. Si è sentito capito, compreso in quelle umanissime lacrime, apprezzato nei pregi e nei difetti. Il ragazzo, si sa, ama le coccole, anzi è proprio questo lo stato d’animo che CR7 veste meglio: adesso non vuole cedere un minuto oltre alle polemiche e far parlare al campo. Uno che usa la sua stessa lingua, in campo e fuori, ha colorato ancora di più il concetto: «Ronaldo l’ho visto molto motivato, non vede l’ora di sfogarsi in campo dopo l’ingiustizia di Valencia», ha detto Alex Sandro ». Al resto, invece, ci pensa la Juve, piuttosto ottimista alla voce squalifica. La Uefa ha aperto d’ufficio un’inchiesta e il caso sarà esaminato giovedì: i bianconeri, intanto, stanno già lavorando alla memoria con la quale esporranno la propria versione dei fatti quel giorno. Si punta allo stop di un solo turno per «condotta antisportiva», così da salvare il ritorno a Manchester del vecchio re di Old Trafford. In questo caso, ovviamente, la sentenza non sarebbe appellabile. Ma, in generale, sono nulle o quasi le possibilità che quella eventuale singola giornata di squalifica venga tolta del tutto.
DA MADRID Da lontano, da Madrid, hanno ovviamente osservato con curiosità alla folle notte di Valencia. Meno scontato, invece, sentire le prime parole sul colpo del secolo di Florentino Perez, ormai nemico giurato del portoghese. Ha rivelato dettagli, spiegato perché abbia accettato un’offerta assai inferiore rispetto all’iperbole della clausola rescissoria (un miliardo): «Le clausole che il Real fissa per i suoi giocatori sono dissuasorie – ha detto il presidentissimo –. Cristiano voleva andar via per motivi personali e quando tutti convergono sulla soluzione si arriva a un accordo: nessuno dava più dei 100 milioni offerti dalla Juve». E, infine, la semifrecciata per chiudere: «Lo ringraziamo, sarà sempre casa sua, è il migliore di sempre dopo Di Stefano». Anche Florentino ha provato a tendere la mano a Cristiano, ma l’ha tirata subito via.
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