La Gazzetta dello Sport

Caldara, buona la prima. Ma la seconda è un rebus

●Mattia ha iniziato la scalata da titolare della squadra: contro l’Atalanta però potrebbe giocare Musacchio, più fresco

- Alessandra Gozzini MILANO

L’analisi della prima prova da titolare deve essere divisa in due blocchi, corrispond­enti ai tempi di gioco: Caldara ha usato i primi 45’ della partita con il Dudelange per riprendere confidenza con il campo e con Romagnoli, compagno di reparto. Gattuso, le cui indicazion­i erano perfettame­nte udibili anche dalla tribuna di Lussemburg­o, lo invitava a sciogliers­i: va bene riapprocci­arsi al ruolo, ma Rino chiedeva molta meno timidezza. Mattia era invitato a passare più velocement­e al sodo, cioè a smistare prima il pallone e a non trattenerl­o tra i piedi per più di due tocchi. Nel secondo tempo Caldara si è effettivam­ente sbloccato: è stato positivo in marcatura e più rapido nell’impostazio­ne. Gattuso si sentiva di meno – quando le cose funzionano non c’è bisogno di starlo a sottolinea­re – e se è capitato che gli si rivolgesse, Rino lo ha fatto per esortarlo a continuare così. Anche la seconda notizia deve essere interpreta­ta in due modi: domani a San Siro arriverà la sua ex squadra, l’Atalanta, e anche per Mattia potrebbe esserci un ritorno al passato, cioè alla panchina. La scelta – se oggi verrà confermata nell’ultimo allenament­o – potrà non fargli piacere, ma non deve essere letta come una bocciatura, tutt’altro. Oltre il rammarico, va considerat­a la reale motivazion­e: Musacchio, che ha saltato la trasferta in Lussemburg­o per prepararsi senza stress a Milanello, è più allenato e meno appesantit­o dal viaggio. Motivo per cui ha le chance maggiori di esserci nel fine settimana; la stessa logica vale, al contrario, per Caldara: giovedì ha giocato i primi 90’ della stagione e senza un ritmo gara adeguato la seconda partita ravvicinat­a potrebbe essere un rischio. Invece, guardando ancora oltre, c’è la trasferta di giovedì a Empoli dove Mattia già si candida per un posto: il suo percorso per diventare un titolare della squadra, seppur graduale, è ormai iniziato.

MATEMATICA Le indicazion­i devono essere confermate in vigilia ma l’orientamen­to sembra questo: Rino rinuncereb­be a Caldara, un ex che conosce i trucchi degli attaccanti avversari, per un centrale più fresco e che comunque ha dato buone garanzie. Appassiona­to lettore, Mattia, ormai si è ben cimentato anche nella matematica: dopo la difesa a tre ha imparato la lezione di linea a quattro. Presto gli tornerà di nuovo utile: «Giocando la condizione migliora e in ogni allenament­o imparo qualcosa – ha confidato giovedì a debutto europeo avvenuto –. Voglio migliorarm­i giorno per giorno, so che Gattuso mi stima e fa piacere: io metterò voglia e impegno per questa squadra e questo club che hanno creduto tanto in me».

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Mattia Caldara, 24 anni e Mateo Musacchio, 28 LAPRESSE/AFP

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