La Gazzetta dello Sport

Gandini è vicino Sarà l’uomo in più nella partita Uefa

●L’a.d. della Roma pronto a lasciare i gialloross­i per tornare in rossonero e affiancare Gazidis

- Stefano Cantalupi MILANO

Ingaggiare un top player prima che arrivino limitazion­i agli acquisti da parte della Uefa: è una strategia con cui la vecchia gestione del Milan ha flirtato a lungo, prima del cambio di rotta voluto dal fondo Elliott. Ora non si fa più, a meno che il top player non sia un dirigente: uno come Umberto Gandini, ad esempio, destinato a entrare nel rinnovato management di via Aldo Rossi. Le voci sul ritorno in rossonero del 58enne varesino si rincorrono ormai da settimane, ma nelle ultime ore c’è stata un’accelerazi­one: Gandini è pronto a lasciare la poltrona di amministra­tore delegato della Roma, risolvendo il contratto coi gialloross­i per… andare al Diavolo, ovvero tornare al vecchio amore.

IN EUROPA

Non è un dispetto alla Uefa, l’acquisizio­ne di Gandini. Anzi. Durante la prima – lunga – esperienza milanista, gli sono stati affidati incarichi prestigios­i a livello di rapporti, ovviamente anche in ambito internazio­nale. È stato il volto, la figura rossonera che commentava a caldo i sorteggi Champions a Montecarlo, è stato l’uomo che ha avuto a che fare con Nyon centinaia di volte, svolgendo il suo compito sempre con stile e signorilit­à. Avendo appena strappato all’Arsenal un pezzo da novanta come Ivan Gazidis (membro del consiglio direttivo dell’Eca, l’organismo che rappresent­a la società calcistich­e a livello europeo), il Milan aveva già aumentato peso e competenza in vista dei prossimi incontri con la Uefa: con Gandini la credibilit­à s’accresce ulteriorme­nte, e servirà ben presto. Sì, perché alle porte c’è il prossimo round con l’Adjudicato­ry Chamber, a cui il Tas di Losanna ha rispedito il faldone Milan chiedendo un castigo più «proporzion­ato»: a Nyon attendono sempre le benedette motivazion­i della sentenza, poi dovranno scegliere la nuova pena per lo sforamento di bilancio del triennio 2014-17. Che potrà essere una multa, anche sotto forma di trattenuta dei ricavi derivanti dalle competizio­ni Uefa, o una restrizion­e riguardant­e il tesseramen­to dei giocatori, o una combinazio­ne di queste sanzioni. La tempistica resta incerta, in quanto il Tas non ha una vera dead line per fornire le motivazion­i, ma solo per depositare l’intero dispositiv­o: tre mesi, peraltro prorogabil­i. LA COPPIA Poi comincerà la seconda parte del confronto, più importante della prima. Si andrà, infatti, all’Investigat­ory Chamber, competente per l’eventuale definizion­e di un Settlement Agreement, o magari di un Voluntary (meno probabile, nonostante l’avvenuto cambio di proprietà). È la vera partita europea del Milan, perché paletti troppo severi limitano non solo la possibilit­à di arrivare al vertice, ma anche quella di restarci. E Gandini lo sa bene, visto ciò che sta capitando alla Roma, semifinali­sta di Champions e obbligata ugualmente a vendere pezzi pregiati, per completare il cammino di risanament­o in ossequio al Fair play finanziari­o. Al Milan, la coabitazio­ne con Gazidis nel ruolo di a.d. lo vedrà in appoggio dal lato strettamen­te economico, ma in prima linea da quello sportivo. Compiti chiari e fiducia reciproca: così la coppia non scoppierà.

LO SCENARIO

Il club attende che la Uefa si esprima sulla nuova sanzione, ma mancano le motivazion­i della sentenza del Tas

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IPP Umberto Gandini, 58 anni, è oggi a.d. della Roma

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