La Gazzetta dello Sport

Klavan: «A Cagliari un calore da Reds Qui grazie a Srna» MARAN E KLOPP TI SPIEGANO LE COSE FINCHÉ NON LE AFFERRI

●«In Sardegna c’è storia, ti sostengono se dai tutto come a Liverpool. Inglese? Forte, ma non lo temo»

- Mario Frongia CAGLIARI

«Inglese? Un attaccante molto forte ma non sarà un problema. Ditemi quali sono in Serie A le punte che fanno sconti... L’importante è farsi trovare pronti». Alla vigilia del match contro il Parma, Ragnar Klavan si porta avanti col lavoro. Con praticità e un filo di filosofia: «Il calcio è una questione di testa. Puoi avere un talento immenso ma se non hai la concentraz­ione giusta nel lavoro, soffri anche con l’ultimo degli scarponi. In Premier come in Italia». Un motto che per Ronaldo Maran è come la panna sulle fragole. Ragnar, primo giocatore estone in Serie A, figlio d’arte (papà

SUL COMPAGNO DI LIVERPOOL

Dzintar ha giocato a buoni livelli), è una sorta di ufficiale. Attento e severo con se stesso e con gli altri. In breve, il generale Klavan è in marcia. E scruta l’orizzonte: «Il pareggio col Milan è giusto ma potevamo chiuderla, i primi 20’ sono stati perfetti: siamo andati a prenderli nella loro area. E questo la dice lunga: loro sono costruiti per fare le coppe europee e un campionato di vertice. Noi dobbiamo salvarci». Il difensore ex Liverpool, papà di Romer e Roland di 6 e 4 anni («La mia vita, appena posso sto con loro»), con la moglie Lily vive al Margine Rosso, di fronte al mare. «Ci stiamo trovando molto bene. La squadra è buona, i tifosi calorosi, l’ambiente sereno. L’ideale per fare bene. Lezioni di italiano? Sto facendo anche quelle».

Ragnar, cosa hanno in comune Maran e Klopp?

«La semplicità nel dire le cose, specie ai difensori. Se ti muovi male te lo ripetono finché non afferri. E quando sei sotto pressione entrambi martellano in allenament­o sulle scelte giuste da fare in gara».

Trasferta a Parma. Sensazioni?

«Stanno facendo bene e hanno battuto l’Inter. Ma anche noi siamo belli carichi. Sarà una gara molto combattuta».

Li ha visti in tv?

«No, ho visto il gol di Dimarco. Guardo pochissimo calcio in television­e. A casa mi godo i miei figli e recupero energie».

Cosa le ha lasciato il pareggio con il Milan?

«Una sensazione importante: i tifosi ci stanno dietro quando vedono che diamo il massimo. Un’atmosfera che mi porto dietro da Anfield. Il motto You’ll never walk alone, non cammineret­e mai soli, è una sorta di preghiera che senti dentro e ti aiuta nei momenti più difficili».

Che differenze ha trovato tra Premier e Serie A?

«Intanto, Juve e Napoli sono i team che preferisco come modello di gioco. La Juve ha buoni successi anche in Europa: non si arriva due volte in finale di Champions negli ultimi quattro anni, se non hai organizzaz­ione, grandi giocatori e società forte alle spalle. In Italia il livello è mediamente superiore e sta crescendo».

Dal Liverpool al Cagliari, perché?

«Una nuova sfida, un modo e l’ambizione di scoprire un campionato di vertice in una realtà medio-piccola ma ricca di tradizioni e storia. Dico grazie al mio ex compagno Lovren, croato, che mi ha messo in contatto con Srna: è stato lui a convincerm­i».

Srna è già un leader del gruppo?

«Ha l’esperienza e il carisma per esserlo».

CR7, Higuain, oggi Inglese. Chi è il più forte?

«Mi piace molto Edin Dzeko. Ma il più forte che ho mai visto è Coutinho: tecnica, classe, tocco di palla. In allenament­o andava talmente veloce che non riuscivamo neppure a picchiarlo...».

Romagna dice che, per come gestisce la palla in uscita, ha lei per modello.

«Se Filippo spera che gli paghi la pizza, sbaglia... È giovane, sta crescendo e sarà un pilastro anche della Nazionale».

Con chi ha stretto i rapporti?

«Mi sto trovando bene con tutti. Rafael è mio compagno di stanza: persona deliziosa. Parla inglese e non russa».

COUTINHO ANDAVA TALMENTE VELOCE CHE NON RIUSCIVO A PICCHIARLO

RAGNAR KLAVAN

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GETTY Ragnar Klavan, difensore estone, 32 anni, primo a Cagliari

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