Nibali-Aru, ecco i soliti noti Test chiave per il Mondiale
●Memorial Pantani Oggi la loro unica gara prima della sfida iridata: servono segnali. Vincenzo: «Sì a Moscon capitano». Fabio: «Io in Nazionale, emozioni»
Moscon, Moscon e ancora Moscon: negli ultimi giorni è così che è andata. Naturale: il trentino, con i successi ad Agostoni e Giro di Toscana, oltre al terzo posto nella Sabatini, ha lasciato intendere di avere nelle gambe un grande Mondiale. Ma oggi la scena se la prendono i ‘soliti noti’: Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Li avevamo lasciati domenica a Madrid, ultima tappa della Vuelta. Li ritroveremo domenica 30 a Innsbruck al Mondiale. Intanto, corrono: l’unico test agonistico tra Spagna e Austria per loro è il 15° Memorial Pantani, la corsa del Gs Emilia di Adriano Amici dedicata al Pirata di Cesenatico. Fabio gareggia con la Nazionale, con la maglia azzurra che tanto ama: «Qualcosa di indescrivibile, difficile da spiegare». Lo Squalo, in maglia Bahrain-Merida, cerca le migliori sensazioni dopo una Vuelta di sofferenza e sacrificio. Intanto parole significative per Moscon: «E’ un punto fondamentale per la Nazionale, i risultati dicono che è pronto per un ruolo importante. Sì, anche da capitano».
CAST Il ‘Pantani’ – il via da Castrocaro Terme, la conclusione a Cesenatico dopo 199,8 km non è paragonabile al Mondiale per durezza, ma Nibali e Aru lo interpreteranno in maniera intensa, per testarsi. Nel circuito di Montevecchio (35,6 km da percorrere 3 volte) c’è una salita di 5 km con pendenza media del 6-8% (punte al 14%) e il Monumento Pantani sullo sfondo, anche se dall’ultimo passaggio al traguardo mancheranno una sessantina di chilometri. Lo Squalo già in passato seppe infiammare la corsa: nel 2015 in azzurro fu terzo, perfetto regista di una tripletta della Nazionale: vittoria di Ulissi, secondo Visconti. Oggi non manca neppure qualche straniero di spicco, come Landa, Barguil e Nairo Quintana. Degli 11 azzurrabili, assenti solo Caruso e Moscon (in gara domani a Innsbruck nella cronosquadre) e De Marchi, impegnato in lavori specifici a casa, visto che mercoledì farà anche la crono individuale (con Felline).
ENZO «Dopo la fine della Vuelta ho svolto qualche uscita tranquilla – spiega Nibali, 33 anni, caduto al Tour e costretto a un intervento per la frattura della decima vertebra toracica -, e sono passato dall’osteopata Carretta per una visita. Non ho forzato molto, ma il Pantani sarà un buon test». «Da un punto di vista fisico, il ‘cittadino’ Nibali sta bene, qualche piccolo fastidio ma è normale – aggiunge il dottor Emilio Magni -. Per l’atleta Nibali una buona prestazione al Pantani farebbe bene al morale». Nel suo entourage c’è fiducia sul fatto che sia stato fatto il massimo possibile nell’avvicinamento, e che potrà essere comunque un bel Nibali quello di Innsbruck.
FABIO La storia di Enzo e Aru in Nazionale ha vissuto l’apice a Rio 2016: lo Squalo cadde sul più bello, Fabio fu perfetto in appoggio e riuscì poi a chiudere sesto. Nel 2018 la migliore versione del sardo non si è mai vista, ma in azzurro potrebbe essere un’altra storia. Ammette: «Le ferite per la caduta alla Vuelta stanno guarendo. Ci tengo a ringraziare Cassani per le parole che ha detto, definendomi azzurro nell’anima. E’ proprio così. Ricordo benissimo la prima convocazione, Europei jr di cross in Svizzera nel 2008. Il Mondiale è lungo 260 chilometri e ci sarà modo per essere utile ai compagni. I risultati alla Vuelta non sono stati quelli desiderati per me. Anche Nibali, che ho sentito da poco, sperava in qualcosa di meglio. Ma lo scenario può cambiare improvvisamente. Moscon e De Marchi stanno molto bene. Vedrete, saremo all’altezza».
LA CHIAVE
Gli altri azzurri al via: Brambilla, Cataldo, Formolo, Pellizotti, Pozzovivo e Visconti. Circuito con punte del 14%