La Gazzetta dello Sport

A Benevento è già Maggio Bucchi si prende il derby

●Nell’anticipo a segno l’esterno, Improta, Insigne jr e Asencio Gialloross­i spettacola­ri, Salernitan­a sorpassata. Paura Anderson

- Gaetano Imparato INVIATO A BENEVENTO

Dopo 33 anni, le streghe spingono sul rogo la Salernitan­a: 4-0, rotondo ed esaltante. Ora è ufficiale: la seconda squadra della Campania - visto anche il recente passato in A - è il Benevento. Colantuono frena di brutto dopo l’ottimo colpo col Padova, con Ascoli e Verona in casa, dovrà rifarsi. Vince il Benevento, si prende il derby con un finale in crescendo: primo tempo per stordire (con Maggio), ripresa per randellare (Improta, Insigne e Asencio). Sfida tattica, veloce, godibile e dal finale straripant­e.

LA CHIAVE Colantuono va sul pratico: Di Gennaro in panca, niente suggeritor­e dietro Djuric e Jallow, 3-41-2 rinviato a data da destinarsi. Meglio un «pacchetto di mischia» in mezzo, per rintuzzare e ripartire, con Di Tacchio leggerment­e arretrato (e centrale) da Akpa Akpro e Castiglia ai suoi lati. Bucchi conferma chi ha sbaragliat­o a Venezia, tridente su tutti, ma la partenza è granata, anche se Puggioni nei primi 10’ non tocca palla. Jallow fa ammattire Letizia e Bandinelli, Djuric finisce nella morsa di Volta e Maggio. Bucchi intuisce i rischi, alza gli esterni (Letizia e Maggio), li aggiunge alla mediana, assetto a 5 e tridente d’attacco in linea: qualche verticaliz­zazione geniale di Tello innesca la macchina offensiva gialloross­a, ma anche Micai lavora poco. Il primo sussulto sannita è su un angolo (17’). Ricci soffre Casasola (gli sradica, in area, un pallone al veleno dai piedi), Coda (ex) praticamen­te nei primi 30’ (tranne un assist) la «struscia» mai. Gara veloce, frizzante ma che evapora quando, nelle due aree, la manovra deve produrre il gol. Non a caso, la rete che spariglia tutto nasce da angolo: Maggio, solo davanti la porta (Casasola se lo perde), schiaccia in rete il cross di Viola dopo calcio d’angolo.

TENUTA L’intervallo vede giganteggi­are un interrogat­ivo: Bucchi riuscirà a tenere sulla corda i suoi, o pause e amnesie pericolose viste a Venezia rifaranno capolino per la gioia di Colantuono? La Salernitan­a cambia assetto: difesa a 4 (Casasola arretrato), 4-3-1-2, ma dura un attimo. L’uscita di Anderson (botta alla testa, notte in ospedale per accertamen­ti) modifica tutto: Pucino esterno sinistro, Casasola a destra. L’assalto della Salernitan­a dura solo gli 11’ iniziali. Ricci allunga il Benevento, guadagna angoli, allevia la tensione, spinge. La Salernitan­a fa fatica a reagire, a rispondere, l’innesto di Di Gennaro serve a raccordare mediana e attacco, innescare Djuric, gestir palla. Un po’ riesce, un po’ no perché le ripartenze sannite sono micidiali (26’ Coda scatto e tiro), il raddoppio arriva proprio con la Salernitan­a sbilanciat­a in avanti. InsigneVio­la innescano Improta che in spaccata devia nel bel mezzo dell’area. Di Tacchio e compagnia vanno alle corde, Improta prende la traversa (41’), Insigne di testa manda in rete un cross da sinistra, chiude Asencio, appoggiand­o alle spalle di Micai l’assist di Tello. Sì, le streghe mandano al rogo la Salernitan­a 33 anni dopo. E il fuoco è scoppietta­nte...

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LAPRESSE Christian Maggio, 36 anni, realizza di testa il gol dell’1-0
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7,5 IMPROTA ● ATTACCANTE BENEVENTO Gol e assist. Stende la Salernitan­a

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