Icardi e Inter con il vestito da Champions
●Mauro cerca il primo gol in A, la Samp gli porta fortuna. E il rinnovo è sempre più vicino
MILANO
Al salone calcistico di Genova c’è un padiglione tutto da vedere. Non ci si annoia, anzi un po’ si sgomita tra imbarcazioni ordinarie e oggetti di lusso. Mauro Icardi è allo stand 9, sezione cinque stelle. Cercatelo lì, in mezzo al salone, e non sbaglierete, anche se gli organizzatori continuano a suggerirgli di tirarsi un po’ fuori dalla calca, per offrire e garantirsi nuove esperienze di vita. Mauro vive di certezze ma un dubbio gli sarà venuto, a sentire Luciano Spalletti che con lui sta giocando la stessa partita dei tempi di Edin Dzeko: ti stimolo, ti pizzico e vediamo fino a dove riesco a portarti. Il whatsapp di ieri non ha bisogno di interpretazioni: per diventare un campione assoluto serve la disponibilità al sacrificio e un coinvolgimento totale nel gioco di squadra. Altrimenti si resta un gradino sotto.
IL PREMIO Icardi è il nove dell’Inter e la prova che oggi ne consegue. Diceva dopo il Tottenham: «Questa vittoria ci deve dare fiducia anche in campionato». Quel gol gli è valso il riconoscimento Uefa come miglior rete della settimana di Champions, messi in fila Mariano, Dembele e Renato Sanches. Quel gol è lo spartiacque tra l’anonimato e un ruolo da protagonista. Infortuni a parte, solo una volta nella sua storia nerazzurra Icardi è rimasto a secco per più di quattro partite consecutive in campionato. Era il 2014 e non c’è la minima voglia di eguagliare quell’antipatico record. Di fronte c’è la Sampdoria, a cui Icardi ha segnato 10 gol in Serie A in carriera: con nessun’altra squadra l’argentino è riuscito a fare altrettanto.
LA CRESCITA E poi c’è la ricerca della felicità: a 25 anni e mezzo ce n’è abbastanza per completare il proprio bagaglio tecnico. Spalletti vuole modificare il modo di giocare di Mauro: ne i progetti c’è quello di mettergli un partner vicino, appena Lautaro sarà a un livello di forma accettabile. Nell’attesa, Luciano gli chiede un passaggio per il paradiso avvicinandosi a Nainggolan, accorciando la porzione di campo con il Ninja: meno metri equivale a maggior dialogo. Tanto per rendere l’idea: in tutta la partita con il Tottenham Maurito non ha ricevuto neppure un pallone dall’ex romanista. Se sarà un grande matrimonio è presto per dirlo, ma fin qui non ci sono neppure gli indizi di un corteggiamento.
NEL CLUB Magari il mare di Genova segnerà la svolta anche in questa direzione. Dice Mauro che a Milano per essere una città perfetta manca giusto osservare qualche onda in lontananza. Genova gli è rimasta nel cuore, lì dove passava il tempo andando a pescare al porto, coma ha raccontato nella sua biografia. All’inizio neppure conosceva la Sampdoria, cercò il nome su google e gli venne la voglia, oltre che l’ispirazione, di diventare un centravanti da Serie A. Con l’Inter è diventato un grande centravanti: primo step completato. Ora Spalletti lo spinge per farlo entrare nel club dei grandissimi: 108 gol con l’Inter sono il passato, nono interista di sempre (perché il nove è nel destino anche qui), nel mirino c’è Vieri a 123 ma ce n’è ancora di strada da fare. Ce n’è in tutti i sensi. Ce n’è per vincere un trofeo con la maglia nerazzurra, un qualcosa che vada oltre la gloria personale di un titolo di capocannoniere. Icardi è all’apice del suo legame con l’Inter. E anche i rapporti di Wanda con i dirinon genti nerazzurri sono distesi, preludio a un rinnovo di contratto intorno al quale proseguono i colloqui. Ci siamo quasi, Mauro arriverà a guadagnare una cifra superiore ai 6 milioni di euro, rispetto ai 4,5 di fisso (5,3 compresi bonus) dell’attuale accordo. È anche per questo che stasera Icardi a Genova vale una barca di lusso.