Gervinho non stop Parma mette le ali Vola la Viola baby
●Apre Inglese, poi si esalta l’esterno: i sardi, privi di Pavoletti, non sfruttano il possesso palla
Difesa e contropiede, alla vecchia maniera. Il Parma si rintana, aspetta con pazienza il Cagliari che avanza, chiude tutte le strade all’avversario e poi, quando riparte, è velenoso come un serpente. Così, dopo la vittoria di una settimana fa a San Siro contro l’Inter, aggiunge altri tre punti alla classifica e, anche se siamo soltanto all’inizio del campionato, ottiene le risposte che cercava: può lottare per la salvezza, ha uomini, idee e carattere per farlo e, soprattutto, comincia a prendere dimestichezza con la nuova categoria, cosa per nulla scontata dopo il triplo salto in alto dai Dilettanti alla Serie A. Contro il Cagliari dà una dimostrazione di forza e di notevole personalità: gli emiliani riescono a indirizzare la partita lì dove volevano che andasse, concedono alla squadra di Maran il possesso palla (che alla fine sarà del 72 per cento ai favore dei sardi), ma non regalano un centimetro di spazio nella zona calda, dove le linee di difesa e di centrocampo risultano sempre molto strette e quindi difficilmente perforabili.
DISPOSIZIONE Il problema del Cagliari è evidente alla lettura delle formazioni: manca Pavoletti, bloccato da un’improvvisa e fastidiosa lombalgia. Al suo posto c’è Cerri: non proprio la stessa cosa. E si capisce subito da come si muove la squadra di Maran fino alla trequarti avversaria: lì ci arriva bene, anche perché il Parma glielo consente, poi si spegne la luce perché Joao Pedro non trova porzioni di campo libere e perché Cerri e Sau non fanno un movimento che sia uno in funzione dei centrocampisti che manovrano. I cross di Srna
● i duelli vinti da Gervinho nella sfida col Cagliari: l’ivoriano ha pure recuperato 3 palloni ed effettuato 3 dribbling positivi, risultando il migliore in campo
finiscono nel vuoto ed è un peccato sprecare una simile risorsa. In tutto il primo tempo i sardi producono un tiro in porta e tre fuori: troppo poco se si ha un netto vantaggio territoriale e si vuole «fare la partita», cioè piantare le tende nel campo nemico. Il Parma, saggiamente, attende e punta tutto sugli uno-contro-uno a centrocampo, dove Barillà annulla Ionita e Rigoni fiacca la resistenza di Barella. In più Inglese, che di mestiere deve fare il centravanti, ha pure le energie per contrastare Bradaric, mentre Stulac si piazza davanti alla difesa e diventa un ostacolo per le incursioni di Joao Pedro. Ne consegue che l’azione del Cagliari è lenta, prevedibile e con un solo sbocco possibile, quello sulla destra dove staziona Srna. Gli emiliani, al contrario, appena recuperato il pallone, viaggiano che è una meraviglia in contropiede e, al 20’ del primo tempo, Inglese è tanto abile quanto furbo nell’infilarsi tra Romagna e il portiere Cragno in occasione dell’1-0. Ma che il Cagliari sia disposto in modo approssimativo sui contrattacchi nemici si è capito già da prima, quando Gervinho è sfuggito di prepotenza e ha strozzato troppo il tiro.
EQUILIBRIO Il capolavoro di Gervinho, in avvio di ripresa, è
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la condanna per i sardi che, sbilanciati alla ricerca del pareggio, si fanno sorprendere dal coast-to-coast dell’ivoriano che si beve l’intera difesa e, mentre gli altri arrancano, lui pare abbia il motorino nelle gambe. Hai voglia a raddrizzare una partita così: Maran ci prova con due cambi, Castro e Farias al posto di Ionita e Cerri, ma l’equilibrio si è ormai spezzato. Il Parma può tranquillamente gestire la gara, si abbassa ulteriormente, protegge l’area e Bruno Alves si esalta nel gioco aereo. In più Gervinho e soci hanno ancora forza per volare in contropiede. Ceravolo sbaglia un gol solo davanti al portiere, Iacoponi alza troppo la mira di testa, Deiola (su assist di Gervinho) allarga il piedone e calcia fuori di poco. Alla fine, c’è davvero tanto Parma e poco Cagliari.