La Gazzetta dello Sport

UN’INTER INFINITA

Come col Tottenham, altra vittoria all'ultimo assalto Decide Brozovic dopo tre gol annullati (due nerazzurri dal Var). Spalletti viene espulso, ma sorride: «Che carattere»

- Luigi Garlando INVIATO A GENOVA

LA PARTITA

La moviola gela i nerazzurri nel primo tempo sulla rete di Nainggolan

Ultimi minuti folli: cancellati al 42’ e al 43’ i gol di Asamoah e Defrel

●Samp battuta nel recupero come il Tottenham Spalletti esulta troppo e viene espulso, ma si rilancia

Al 49’ del secondo tempo, dopo due gol spazzati via (giustament­e) dal Var, quando Brozovic tuona in rete il gol della vittoria, Spalletti non ci sta più dentro e ruggisce a pugni chiusi verso una telecamera, così vicina al quarto uomo… Il signor Piccinini di Forlì citofona all’arbitro Guida e lo fa cacciare. Il tecnico non ne farà una malattia. Gli sarebbe garbato molto meno non vincere e ritrovarsi oggi con un distacco in doppia cifra dalla Juve, dopo sole 5 giornate. Invece la sua Inter è passata contro una Samp che ne ha fatti 3 al Napoli e ha doppiato la vittoria sul Tottenham con un finale similmente folle: gol annullato ad Asamoah al 42’, gol annullato a Defrel al 43’, golpartita di Brozovic all’ultimo respiro. Un putiferio di emozioni. Dentro alla fine ancora Borja Valero. Perché anche la follia pretende coerenza.

NUOVA SPINTA Aveva ragione Spalletti alla vigilia: queste due vittorie, sono molto più di due vittorie. Possono dare la spinta per ripartire con passo nuovo in una stagione ambiziosa e per recuperare l’autostima estiva, sgretolata dalle sconfitte. L’eroe è stato Brozovic, il più criticato finora, il meccanismo più importante: se si ritrova lui, cresce tutta l’Inter, che anche a Marassi ha confermato problemi e limiti. Ma ora lavorarci su sarà un po’ più facile. L’Inter ora ha altre gambe e altro cuore.

FUORI PERISIC

Giampaolo cerca di intercetta­re la stanchezza del recupero di mercoledì con la Fiorentina (un giorno di recupero in meno dell’Inter) con tre novità. Rispetto all’undici anti-Tottenham,

Perisic scala dalla sostituzio­ne alla panca (c’è Candreva) e D’Ambrosio fa sedere De Vrij. Partiamo da due scenette. Nainggolan attacca il portatore di palla poi si volta verso Politano che era scappato a comporre la linea a 4 in mediana: «Mica posso fare il pressing da solo…» Seconda scena: Handanovic sta per battere dal fondo e vedi che ogni possibile scarico è presidiato dalle chiusure preventive di Giampaolo. Da questa diversità di atteggiame­nto nel recupero nasce il possesso iniziale della Samp. Aggiungiam­o che Brozovic, solito depositari­o esclusivo della regia, sbaglia i primi tre palloni su tre e potete farvi un’idea della difficoltà nerazzurra a far salire il pallone. Sulla spinta di Murru a sinistra e dei due interni, la Samp riesce a portare più uomini a sostegno delle punte. Il tiro di Defrel è un pericolo vero (11’).

TRE VIE L’Inter però guadagna campo nella seconda parte del tempo, facendo pesare la sua fisicità. Senza una manovra organica, con Icardi abbandonat­o, all’Inter restano tre vie per arrivare al tiro. Prima: cross basico di un esterno. Minuto 33: Candreva da sinistra, Vecino di testa a lato. Seconda via: calci da fermo. L’Inter ammassa 5 angoli, ma i giganti della difesa non spremono nulla. Terza via: una giocata. Minuto 43: Nainggolan, che ha faticato a farsi trovare tra le linee, riceve palla al limite: stessa zolla di Bologna, stesso angolino imbucato. Ma il Var, dopo lunga scova un fuorigioco di Icardi e forse D’Ambrosio. Ci sta, ma passano troppi secondi e in troppi toccano la palla prima dell’intervento arbitrale: resta un fastidioso senso di dubbio. È 0-0 all’ora del tè.

SAMP ALLE CORDE L’Inter riemerge con la volontà di proseguire il lavoro iniziato: crescere e mettere all’angolo la Samp. Ci riesce. Palo di Candreva al 5’, e occhio all’11’: Brozo pennella un perfetto lancio in diagonale che taglia il campo e regala la profondità a Candreva che assiste Icardi. Incornata a lato. Dalla prima idea buona in mediana, la prima palla preziosa per Icardi. Spalletti deve lavorare qui, per trasformar­e l’eccezione in regola. Giampaolo si accorge che la Samp è stanca e cambia i due interni. Spalletti vede che l’avversario è alle corde e inserisce uno da k.o. (Perisic). Il pugno buono sembra lo splendido destro al volo di Candreva al 24’, ma Audero ci mette il corpo. Cosa veda invece Spalletti che giustifich­i la sostituzio­ne di Candreva, il migliore, non riusciamo ad intuirlo.

GRAN FINALE E poi l’epilogo che esplode come la cascata finale dei fuochi d’artificio estivi. La miccia l’accende Spalletti inserendo Borja, come col Tottenham: quasi una macumba. Anche qui c’è l’Inter all’arrembaggi­o. Minuto 41: Skriniar sfiora il gol di testa. Minuto 42: Asamoah tuona al volo da limite, palla in rete. Ma la Var sorprende oltre la linea il cross di D’Ambrosio. Ribaltamen­to di fronte e Defrel inchioda Handa in contropied­e (43’). Marassi impazzisce. Stavolta è il guardaline­e a spazzare via il gol: fuorigioco. Minuto 49: corner, spizzata, diagonale di Brozo e la Var non trova niente da dire. Spalletti si fa mandare fuori ma l’Inter resta dentro a tutto, molto più viva di una settimana fa.

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All’ultimo respiro L’estasi del croato Marcelo Brozovic, 25 anni: al 94’ ha regalato all’Inter la vittoria contro la Sampdoria,
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