La carica di Spalletti «Risposte corrette Ora alzare il livello»
●Il tecnico dell’Inter: «Espulso per aver urlato gol alla telecamera. Vincere era il nostro chiodo fisso»
Con quella faccia un po’ così, a Genova ci sta. O forse no, perché i tre punti valgono un’espulsione per un’esultanza a favore di telecamera ma a sfavore di quarto uomo. Luciano Spalletti si prende una vittoria e un cartellino rosso. «Ma l’espulsione è ingiusta – si difende l’allenatore nerazzurro –. Ho solamente detto “gol”. Sì, forse l’ho detto un po’ forte. C’era la telecamera, c’era anche il quarto uomo. L’ho detto forse troppo forte? Non ho fatto niente di male, ho esultato e basta. Ma tanto poi decidono gli altri». E gli altri sono quelli che gli avevano strozzato in gola l’urlo di due gol annullati (giustamente) dalla Var. «Ma io sono d’accordo con la tecnologia. La reti sono state annullate in maniera corretta. Non so quali siano i contorni della regola, ma in fondo non mi interessa. Il mio lavoro è altro. E’ far alzare il ritmo alla squadra, come accaduto a Genova. E se accade questo, vuole dire che qualsiasi episodio non sarà determinante per il risultato, perché l’Inter sarà più forte, riuscirà a essere più cattiva a determinata di quell’episodio».
POSITIVO La faccia di Luciano diventa poi più distesa, l’appuntamento con la vittoria non poteva esser rimandata dopo il pieno di positività regalato dal Tottenham: «Era complicatissimo vincere qui. Ma l’abbiamo fatto con merito. E ancora una volta nel finale, con un gol nel recupero: vuol dire che la squadra è determinata e resta lucida fino alla fine, senza mai risparmiarsi. Qui con la Samp siamo entrati in campo con il chiodo fisso della vittoria. E s’è visto. In fondo i ragazzi lo sanno: ● Le vittorie esterne dell’Inter nelle ultime sei trasferte giocate in Serie A: in questo campionato aveva già perso a Sassuolo e vinto a Bologna abbiamo perso punti prima, ora dobbiamo recuperarli e per forza di cose bisogna farlo su campi difficili come questo». E ancora, sulla gestione della partita: «Abbiamo fatto una grande prestazione – ancora il tecnico –, una gara a viso aperto che poteva vincere pure la Sampdoria. Nel primo tempo abbiamo perso qualche pallone ALLENATORE INTER di troppo e loro ci hanno fatto perdere le distanze. Ma nel secondo tempo abbiamo reagito, perdendo meno palloni dopo averli riconquistati. Siamo stato anche un po’ sfortunati, come sul palo di Candreva, un tiro che avrebbe meritato di più. Ma poi abbiamo sempre più alzato il ritmo, ecco perché la vittoria è meritata, per di più dopo averla cercata fino alla fine». L’effetto Champions, alla fine, s’è notato: «L’avevo detto, giocare qui equivaleva a una partita europea e in campo s’è visto, per ritmo di gioco e intensità. L’Inter ha fatto una grande partita, non siamo mai stati lì a risparmiare energie. La mentalità è quella giusta, grande carattere e grande spirito, siamo contenti di aver portato a casa un successo di peso per la classifica. Giocando con questo atteggiamento riusciremo a toglierci grandi soddisfazioni, ne sono convinto. Siamo in un momento nel quale bisogna metterci qualcosa di più e le risposte sono corrette. Dobbiamo alzare il livello perché siamo già molto indietro».
MAURITO E RADJA E quando poi Icardi e Nainggolan cominceranno ad avere continuità di rendimento, tutto sarà ancora più semplice per l’Inter: «Spesso nel primo tempo non riuscivamo a trovare sbocchi palla a terra. C’era da alzare il pallone e giocare sul trequartista o sul centravanti. Poi nella ripresa abbiamo sistemato il tutto. Ed è andata meglio». Tanto che pure la sostituzione di Candreva, sulle prime inspiegabile, passa in secondo piano. «E’ legata al fatto che ho tre sostituzioni e tre forti fuori – dice Spalletti –: levo quelli che hanno dato molto. Sotto l’aspetto della corsa e del lavoro lui è sempre ineccepibile».
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SIAMO IN UNA FASE IN CUI BISOGNA METTERCI QUALCOSA DI PIÙ
LUCIANO SPALLETTI