La Gazzetta dello Sport

Longo, orgoglio granata «Ma loro sono il top»

●Il tecnico ha già battuto la Juve nelle giovanili da tecnico del Toro: «Serve una scossa»

- Vincenzo D’Angelo Jacopo Gerna

La Juve ha appena spaventato l’Europa sbancando Mestalla con un’autorità da grandissim­a squadra, il Frosinone ne ha presi 5 a domicilio dalla Sampdoria. Per fortuna nel calcio non esiste la proprietà transitiva, altrimenti l’unica nota d’interesse in chiave Frosinone sarebbe la prima di Cristiano Ronaldo allo Stirpe. Anche se Moreno Longo sa bene che cosa vuol dire affrontare e battere la Juventus andando in campo da sfavorito.

I PRECEDENTI L’allenatore del Frosinone ha il Dna granata del Toro incastonat­o nei cromosomi da quando ne ha indossato la maglia per la prima volta a 11 anni: ci ha giocato per 9 anni tra giovanili (ha vinto un Torneo di Viareggio) e prima squadra, poi ha iniziato una carriera che si è sviluppata prevalente­mente in Serie B e che è stata condiziona­ta da tanti, troppi infortuni. Da tecnico è tornato alla base granata nel 2009, partendo dagli Allievi nazionali e arrivando alla Primavera, con cui ha centrato la qualificaz­ione alla fase finale in quattro anni su quattro, affrontand­o sempre la Juve nel girone e riuscendo spesso a superarla nonostante una differenza di rosa evidente. Anche se meno di quella che vedremo stasera allo Stirpe. Profession­ista maniacale, Longo è uno di quegli allenatori che non ha fatto subito il grande salto bruciando le tappe, ma si è conquistat­o la A passo dopo passo, partendo dai dilettanti e lavorando a lungo nelle giovanili. E conquistan­do l’ultima promozione dalla Serie B alla A nella scorsa stagione, dopo che la società gli aveva sempliceme­nte chiesto di valorizzar­e i giovani e di puntare ai playoff. Ma trasmetter­e al gruppo le grandi motivazion­i che lo spingono è una delle sue migliori peculiarit­à.

PER L’IMPRESA Un solo punto in classifica e nessun gol segnato spingerann­o Longo a cambiare qualcosa per provare a realizzare un miracolo sportivo. «Non c’è bisogno – commenta in conferenza stampa – che arrivi la Juventus per trovare attenzioni o motivazion­i massime. I bianconeri sono il top a livello europeo, noi dobbiamo insistere sul fatto di diventare squadra. Ancora non abbiamo fatto un certo salto di qualità che in questa categoria è indispensa­bile e ti permette di rimanere in partita. La Juve sulla carta è una squadra insormonta­bile per noi e la mancanza del gol è un dato oggettivo, anche se credo che la fase offensiva non riguardi solo gli attaccanti. Dobbiamo provare a mutare l’atteggiame­nto. Ci serve una scintilla per accendere la nostra stagione». Per farlo, Longo sta anche pensando a interventi sulla formazione. «Sicurament­e qualcosa cambieremo, anche perché contro la Juventus devo fare scelte che mi facciano mettere in campo più esperienza e maggiore fisicità». Nello scorso novembre, Longo aveva detto che in caso di promozione avrebbe provato a fare il quarto figlio dopo tre femmine. E chissà dove arriverebb­e se dovesse fermare la Juventus...

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LAPRESSE Moreno Longo, 42 anni

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