La Gazzetta dello Sport

«Il turnover? Ora lo gestisco come Ancelotti»

●>ino esalta Higuain: «Per me è il n. 1». Caldara affaticato: non è convocato

- Stefano Cantalupi INVIATO A MILANELLO (VA) ALLENATORE MILAN CUTRONE STIA CALMO: VUOLE TORNARE, MA HA TROPPA FRETTA RINO GATTUSO

Triste è quel discepolo che non avanza il suo maestro, diceva Leonardo Da Vinci. Rino Gattuso ha provato a superare Carlo Ancelotti sul campo, ma alla fine ha perso 3-2 a Napoli. Ora lo onora mettendo in pratica i suoi insegnamen­ti, precisamen­te alla voce «gestione dello sforzo». Il dubbio da cui parte la riflession­e è se stiano prendendo forma due diversi Milan, uno per il campionato e uno per la coppa. Risposta di Rino: no, ma «se giocano sempre gli stessi si finisce col fiato corto, come nella scorsa stagione». Il tecnico rossonero poi dettaglia meglio: «Quando lavorava con Ancelotti, il preparator­e Bruno Dominici prevedeva un turno di riposo per ogni giocatore dopo 3-4 partite di utilizzo. Adesso abbiamo ripreso questo concetto. Ecco perché in Lussemburg­o non ho portato alcuni elementi della rosa (Suso, Bonaventur­a e Musacchio, ndr)».

CUTRONE E CALDARA Contro il Dudelange non c’era nemmeno Cutrone, con cui Rino stavolta non è tenero: «Sulla caviglia di Patrick c’è stata una discussion­e, cerchiamo di assecondar­e la sua voglia di tornare ma non può provare tutti i giorni ad allenarsi e poi rientrare in spogliatoi­o dopo 10 minuti». Cutrone non figura tra i convocati per il match con l’Atalanta, così come Caldara (affaticame­nto muscolare alla schiena), a cui Gattuso però riconosce di aver fatto «un buon esordio in coppa».

Di fronte al Diavolo, a San Siro, oggi ci sarà un’Atalanta ferita da due sconfitte consecutiv­e, con eliminazio­ne europea: «Non mi fido di Gasperini - assicura Gattuso -, vorrà prendersi la rivincita e le sue squadre non ti fanno respirare. Non è un caso se il Milan non batte l’Atalanta a San Siro da quattro anni». Senza Cutrone, il vice Higuain in panchina sarà il giovane Tsadjout, ma conterà di più il modo in cui il Pipita verrà servito dai compagni: «Bisogna alzare la testa e cercarlo, perché voglio Gonzalo sempre a ridosso dei difensori avversari, mentre se vede troppi ricami tende ad arretrare - spiega Rino -. Il paragone con CR7? Io qui ho Higuain, per me è il numero uno al mondo». Più palloni per il Pipita, allora, per far contenti i tifosi. Anche quelli «da tastiera», come li chiama Gattuso, capaci solo di chiedere «vittorie per 7-0 sul Dudelange».

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