«Il turnover? Ora lo gestisco come Ancelotti»
●>ino esalta Higuain: «Per me è il n. 1». Caldara affaticato: non è convocato
Triste è quel discepolo che non avanza il suo maestro, diceva Leonardo Da Vinci. Rino Gattuso ha provato a superare Carlo Ancelotti sul campo, ma alla fine ha perso 3-2 a Napoli. Ora lo onora mettendo in pratica i suoi insegnamenti, precisamente alla voce «gestione dello sforzo». Il dubbio da cui parte la riflessione è se stiano prendendo forma due diversi Milan, uno per il campionato e uno per la coppa. Risposta di Rino: no, ma «se giocano sempre gli stessi si finisce col fiato corto, come nella scorsa stagione». Il tecnico rossonero poi dettaglia meglio: «Quando lavorava con Ancelotti, il preparatore Bruno Dominici prevedeva un turno di riposo per ogni giocatore dopo 3-4 partite di utilizzo. Adesso abbiamo ripreso questo concetto. Ecco perché in Lussemburgo non ho portato alcuni elementi della rosa (Suso, Bonaventura e Musacchio, ndr)».
CUTRONE E CALDARA Contro il Dudelange non c’era nemmeno Cutrone, con cui Rino stavolta non è tenero: «Sulla caviglia di Patrick c’è stata una discussione, cerchiamo di assecondare la sua voglia di tornare ma non può provare tutti i giorni ad allenarsi e poi rientrare in spogliatoio dopo 10 minuti». Cutrone non figura tra i convocati per il match con l’Atalanta, così come Caldara (affaticamento muscolare alla schiena), a cui Gattuso però riconosce di aver fatto «un buon esordio in coppa».
Di fronte al Diavolo, a San Siro, oggi ci sarà un’Atalanta ferita da due sconfitte consecutive, con eliminazione europea: «Non mi fido di Gasperini - assicura Gattuso -, vorrà prendersi la rivincita e le sue squadre non ti fanno respirare. Non è un caso se il Milan non batte l’Atalanta a San Siro da quattro anni». Senza Cutrone, il vice Higuain in panchina sarà il giovane Tsadjout, ma conterà di più il modo in cui il Pipita verrà servito dai compagni: «Bisogna alzare la testa e cercarlo, perché voglio Gonzalo sempre a ridosso dei difensori avversari, mentre se vede troppi ricami tende ad arretrare - spiega Rino -. Il paragone con CR7? Io qui ho Higuain, per me è il numero uno al mondo». Più palloni per il Pipita, allora, per far contenti i tifosi. Anche quelli «da tastiera», come li chiama Gattuso, capaci solo di chiedere «vittorie per 7-0 sul Dudelange».