La Gazzetta dello Sport

Karsdorp non parte «È scelta tecnica» A gennaio ceduto?

●Non ha gradito la tribuna di Madrid. Chiede fiducia, ma è indietro. Di Fra: «Voglio il fuoco»

- ma. cec. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’universo gialloross­o è anche questo: un tifoso che si avvicina a Di Francesco, in partenza e gli dà in mano un foglietto con la formazione da utilizzare a Bologna. A proposito, tra questi undici non c’è Karsdorp, anche perché da un paio d’ore il tam tam fra radio e web parlava di una lite tra olandese e tecnico, con i soliti «amici degli amici» che assicurava­no scene da far west. Vero? Proprio no.

NIENTE LITE

Col passare del pomeriggio si è capito che la situazione era assai meno grave di quanto si era pensato all’inizio. Ovvero: domenica scorsa Karsdorp era entrato negli ultimi minuti del match col Chievo, contribuen­do al disastro finale. Da quello che filtra da Trigoria, il terzino non si sta allenando con l’intensità richiesta dallo staff tecnico e non ha ancora capito come entrare dentro il calcio italiano. A far precipitar­e l’umore dell’olandese, poi, c’è stata la notizia che gli ha dato Di Francesco martedì scorso, cioè quella di mandarlo addirittur­a in tribuna per la partita di Champions contro il Real Madrid. Inutile dire che questo ha fatto precipitar­e il suo umore e lo ha spinto a chiedere spiegazion­i all’allenatore abruzzese, che gliel’ha date. Nonostante Karsdorp , un una intervista fatta in Patria, la scorsa settimana abbia «chiesto fiducia», gli ultimi allenament­i non hanno convinto Di Francesco che ha deciso di lasciarlo a Roma per «scelta tecnica» (così come Coric, neppure partito martedì per Madrid) che ha fatto rumore, visto l’investimen­to fatto sul giocatore: 14 milioni più 5 di bonus. A questo punto, l’olandese o cambierà atteggiame­nto oppure a gennaio può partire.

«FUOCO DENTRO»

D’altronde, oggi più che mai, Di Francesco cerca motivazion­i. «Siamo lontani parenti, ma siamo sempre in tempo per tornare. Deve scattare qualcosa in noi, bisogna ritrovare quel fuoco che io ho e sono davvero determinat­o in questo senso. La squadra deve ritrovarlo il prima possibile e siccome io sono a capo devo essere bravo a tirarlo fuori». Vero, anche perché per l’allenatore la partita di oggi e quella di mercoledì contro il Frosinone potrebbero fare da spartiacqu­e alla stagione. Occhio però, perché il Bologna non è avversario tenero. «Contro l’Inter è stato a lungo in partita. È compatto in difesa, ma dobbiamo essere bravi a non avere fretta. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra forte. Comunque sono fiducioso. D’altronde in trasferta abbiamo fatto vedere ottime cose lo scorso anno». È il presente però che chiama. E anche per questo Karsdorp dovrà capire in fretta.

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LAPRESSE Rick Karsdorp (a sin.), 23 anni, stringe la mano al tecnico

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