UN PREESAME MA IL «VOTO D’INGRESSO» PUÒ PESARE
Non proprio un esame: alla quinta di campionato sarebbe un po’ prestino. Diciamo un preesame: uno di quei «colloqui» che però orientano il percorso di studi, danno un voto di ingresso che comunque peserà. Oggi all’ora di pranzo al Napoli verrà fatta una domanda molto semplice: possiamo continuare a definirti, con tutto il rispetto per il Sassuolo e la Fiorentina, la vera anti-Juve? Dover rispondere diverse ore prima della gara dei bianconeri a Frosinone può dare ansia da prestazione o spostarla sulla squadra di Allegri, ma il vero tema del giorno è un altro: sgomitare con una rivale così significa dover ridurre al minimo i passi falsi, tenere sempre la scia. Non fare differenze fra San Paolo e viaggi più o meno faticosi. E Ancelotti lo sa: in trasferta fino ad oggi è stato un Napoli ondivago, come minimo. In confusione per un tempo con la Lazio prima di riaversi, schiaffeggiato dalla Sampdoria, inutilmente dominante a Belgrado.
A Torino troverà un mondo in evoluzione e anche ebollizione: pure la squadra granata e la sua gente respirano l’odore della partita che può spostare equilibri e consapevolezze. La classifica dice 5 punti: un galleggiare placido che a Mazzarri non deve andare né
su né giù, per come è fatto, un «vorrei ma non sono riuscito». O «non ho potuto», visto dalla parte di chi ha denunciato più o meno chiaramente torti arbitrali contro la Roma e l’Udinese. Visto che quei punti non li restituirà nessuno, oggi al Torino serve una di quelle scosse che non fanno scattare solo la classifica, ma anche qualcosa «dentro». Che autorizzano un cambio di prospettiva, e quello del Toro è chiaro: chiedere già l’anno scorso l’Europa League a Mazzarri sarebbe stato forzare i tempi, farlo adesso è voler leggere le opportunità. Anche questo gli verrà domandato oggi, e nella commissione c’è il docente più «europeo» del campionato: sei pronto a provarci?