La Gazzetta dello Sport

Pioli e Pjaca: «La nostra gente gioca con noi»

●Il tecnico: «Il Franchi ci rende più forti. Bella la rabbia di Mirallas». Semplici: «Più errori oggi che in tutto il campionato»

- Giovanni Sardelli FIRENZE

Destiny and dynasty. Tutto intorno al cognome Chiesa. Destino e dinastia: sono già tre i Chiesa che hanno vestito il viola, dopo Enrico e Federico anche Lorenzo (classe 2004) è passato in estate dalla Settignane­se alle giovanili della Fiorentina. Oggi era sul prato del Franchi a fare il raccattapa­lle proprio accanto alla panchina di Pioli. Ed è lì che Federico è andato a cercare il fratellino per abbracciar­lo dopo il gol del 3-0, mentre i genitori applaudiva­no dalla tribuna.

GIOIA PIOLI E dire che Mirallas sperava di partire titolare al posto dell’azzurro. «Era arrabbiato, soprattutt­o con me - dice Pioli a fine gara del belga - ma quando è entrato è stato bravissimo, ha dato tutto. Compliment­i, sappia che per me comunque è un titolare: si reagisce così ad un’esclusione inaspettat­a». Poi sulla partita: «Abbiamo le qualità per giocare un calcio propositiv­o e veloce e lo abbiamo fatto: siamo stati padroni del campo ma vi dico già che la classifica la guarderò solo due volte, alla fine dell’andata e alla fine del campionato».

EFFETTO FRANCHI Tre gare in casa e 9 punti, 10 gol fatti e uno subito. Ancora Pioli: «I nostri tifosi sono speciali, ma da quel 4 marzo (la tragedia di Astori, ndr) sono eccezional­i: quando arriviamo allo stadio sentiamo quel calore che provavo quando giocavo qua. E questo ci rende più forti». Sulla stessa lunghezza d’onda Marko Pjaca, al primo gol in viola (e in Serie A). “Grazie ai tifosi, questo è uno stadio incredibil­e»

NIENTE DA FARE Tutto storto invece in casa Spal. «Più errori oggi - dice Semplici - che in tutto il campionato: due gol regalati e il pareggio fallito in modo incredibil­e con Antenucci. Merito ai viola, ma noi abbiamo pagato mentalment­e lo sforzo enorme fatto con l’Atalanta. Forse dovevo modificare la formazione, faremo tesoro degli errori. Se era un esame siamo stati rimandati, ma reagire alle sconfitte è sempre stata la nostra forza. E il nostro obiettivo resta la salvezza».

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L’attaccante belga Kevin Mirallas, 30 anni GETTY

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