ORA PUÒ NASCERE UN'INTER PREPOTENTE
Il segnale di Genova e le sorprese del sabato
Più che pazza, sta diventando un’Inter che fa impazzire i suoi tifosi. Di gioia. Dopo il gol negli ultimi istanti contro il Tottenham, la squadra di Spalletti si ripete e si prende i tre punti fuori casa con la Samp all’ultimo respiro, minuto 94, con Brozovic. Nella partita fino a oggi più caratterizzata dalla Var con tre gol annullati (due ai nerazzurri grazie alla moviola e uno ai blucerchiati segnalato anche dall'assistente) l’Inter versione Epic come l’autore del gol si prende la vittoria al fotofinish, ma ai punti avrebbe meritato di vincerla anche prima. Più convincente nella ripresa che nel primo tempo, la squadra di Spalletti è stata in partita sempre, mostrando quelle qualità cercate in estate con la campagna acquisti: carattere, muscoli, solidità, volontà. La domanda scattata alla fine della gara di Champions martedì sera («Può essere la svolta?»), trova a Genova una prima risposta affermativa. Non basta questa vittoria per essere sicuri che le titubanze di inizio anno siano definitivamente archiviate, ma di sicuro questi successi strappati col cuore e il coltello tra i denti ridanno entusiasmo e fanno crescere convinzione e autostima. Questa Inter, che manca di un vero creatore di gioco che detti i tempi, sembra costruita per andare all'assalto e giocare sempre con intensità e sopra ritmo. Con terzini di spinta, incursori a metà campo, esterni di qualità e un rabbioso pittbull offensivo come Nainggolan, il baricentro e il pressing devono essere sempre alti a costo di rischiare qualcosa. Sui calci da fermo i centimetri dei centrali difensivi possono fare la differenza. L’Inter può vincere di prepotenza. La sensazione è che arriverà spesso ai tre punti non grazie alla manovra armoniosa e da applausi, ma andando all’assalto. I tifosi con la loro spinta incessante fanno capire che è questa l’Inter che chiedono: pazza, aggressiva, potente e a briglie sciolte. E pazienza se salterà qualche equilibrio. Lo svantaggio oggi sulla Juve impegnata a Frosinone probabilmente resterà di 8 punti, ma questa trasferta ridà all’Inter la sicurezza di avere (anche senza un regista classico) una rosa da primi posti. La delusione finale di Giampaolo è comprensibile, ma la Samp non esce ridimensionata.
Il sabato del ritorno dell’Inter regala anche una nuova protagonista e una standing ovation. Che la Fiorentina fosse un progetto intrigante lo si era capito grazie alla volontà dei Della Valle di tenere i gioielli (da Chiesa a Simeone) e alla capacità di Corvino di rafforzare la squadra con giocatori giovani, di talento e con voglia di riscatto (da Pjaca a Gerson). Il mix, affidato a un tecnico bravo e mai sopra le righe come Pioli, sta trasformando il progetto da intrigante a convincente. Il 3-0 contro la Spal certifica che l’attacco viola funziona (11 gol fatti) e la difesa è solida (solo 3 gol subiti). La Fiorentina lotterà per un posto in Europa League e può diventare la sorpresa della stagione.
La standing ovation se la conquista Gervinho, autore di un coast to coast con gol stile Weah. L’ivoriano è un giocatore che pare un fumetto: quando parte palla al piede nessuno sa che strada prenderà e come finirà l’azione. Ma tutti sanno che sarà una cavalcata da seguire d’un fiato. Non siamo certi neanche che lui sappia cosa farà con quel pallone tra i piedi. Ma in un calcio pieno di attenzioni e tatticismi, vedere Gervinho scattare riconcilia col calcio puro dei bambini, quello della strada, del «prendo la palla, scarto tutti e segno». La coppia con Inglese regalerà ai tifosi del Parma punti e divertimento.